Lega Pro, cinque giocatori accusati di aver stuprato una donna: i dettagli
Ghirelli: “Questa vicenda mi turba come dirigente sportivo e come uomo di famiglia”
Cinque giocatori della Virtus Verona, squadra che attualmente milita nel Girone B della Serie C sono accusati di aver stuprato una studentessa di 20 anni. L’episodio risale al 18 gennaio 2020, al termine della partita contro il Cesena, finita in pareggio (3-3).
La denuncia arriva direttamente dalla giovane. Quest’ultima avrebbe ammesso di conoscere uno di loro e di aver trascorso la serata in loro compagnia tra pizza e qualche alcolico di troppo. La situazione sarebbe poi degenerata ed i quattro 20enni avrebbero abusato di lei prima in camera e poi in bagno, riprendendo il tutto con il cellulare.
GHIRELLI: “QUESTA VICENDA MI TURBA”
“La vicenda di presunta violenza sessuale che vede imputati cinque calciatori e che coinvolgerebbe una giovane ragazza mi turba come dirigente sportivo e come uomo di famiglia”. Così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli. “Chiaramente la giustizia deve fare il suo corso, è opportuno salvaguardare il profilo processuale. Tuttavia non avrei voluto mai apprendere una simile notizia, da dirigente perché vengono messi in discussione valori come il rispetto dell’altro, che noi professiamo anche fuori dal campo. C’è al contempo un risvolto umano, penso anche alle famiglie della giovane donna e dei calciatori, ai loro amici, alla loro rete sociale, al Presidente della Virtus e al club. Penso al turbamento e all’angoscia che stanno provando, sentimenti che al di là del percorso processuale segneranno per sempre la loro esistenza”.
IL COMUNICATO DELLA SOCIETA’
“La Società Virtusvecomp Verona vanta una storia centenaria fatta di calcio ma soprattutto di solidarietà, impegno sociale e massimo rispetto nei confronti di tutti. Da tanti anni concentra la propria attività tra sport ed inclusione ed ha sempre avuto, tra i suoi valori fondanti, proprio il rispetto verso l’altro chiunque esso sia: uomo, donna, bianco, nero, ricco, povero. Il nostro modo di vivere l’inclusione ha a che fare con la quotidianità; con la volontà di prenderci cura degli altri, fermamente convinti che tutti abbiano diritto ad essere aiutati e rispettati. Crediamo che le uniche cose che contano davvero siano umanità, sensibilità ed onestà. Negli ultimi quarant’anni la Virtus Verona, oltre a scalare le vette delle classifiche, si è occupata di zingari, di tossicodipendenti, di carcerati e di rifugiati. La cura ed il rispetto dell’altro, ancor prima di essere un dovere morale, sono parte del nostro Dna.
In merito a quanto riportato dagli organi di stampa in queste ore, la Società Virtusvecomp Verona intende volontariamente limitarsi a sottolineare come trattasi di una vicenda di natura privata, avvenuta al di fuori del contesto sportivo e per la quale la giustizia sta facendo il suo corso. La Virtusvecomp Verona, una volta venutane a conoscenza, ha mostrato da subito sensibilità ed attenzione limitandosi contestualmente a quanto strettamente di competenza, riponendo massima fiducia nella magistratura ritenuta l’unica in grado di giudicare.
Al fine di non alimentare morbosità e chiacchiericcio nel rispetto delle persone coinvolte e delle rispettive famiglie, la Virtusvecomp Verona rende noto che, a proposito della stessa vicenda, non rilascerà ulteriori dichiarazioni, né attraverso comunicati stampa né attraverso interviste. Contestualmente sono stati già attivati gli organi legali di fiducia al fine di vedere tutelata la propria immagine di Società modello, riconosciuta tale a livello locale, nazionale ed internazionale”.