I limiti e le vie per superarli, Palermo ospita la collettiva “Blocks”

Presso gli spazi dell’Albergo delle Povere, le opere di ventotto artisti provenienti da tutto il mondo

La mostra, inaugurata lo scorso 5 giugno, rimarrà visitabile fino al 31 luglio prossimo

A Palermo tornano i grandi eventi artistici internazionali: a segnare la ripartenza della cultura in città è la mostra collettiva “Blocks. Storie di dialoghi oltre i limiti“, presso l’Albergo delle Povere.
Cinquantaquattro opere di ventotto artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo declinano il tema del limite e delle possibili vie per superarlo.
“Block”, in inglese, vuol dire, non a caso, “masso”, “interruzione”, “muro”, ma anche “tassello”: un vocabolo duale, dunque, che racchiude in sé il senso del limite ma anche dell’opportunità di connessione.
La parola più adatta per sintetizzare l’attuale condizione umana, tra separazioni e ridefinizione di relazioni e conoscenze.
Visitabile dal 6 giugno scorso, l’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 31 luglio.

I SOGGETTI PROMOTORI

Un percorso che tocca storie e coscienze, ovunque nel mondo.
Questo il senso della mostra, curata da due omonime: entrambe si chiamano, infatti, Daniela Brignone.
Una è storica dell’arte; l’altra, invece, è una storica.
Entrambe hanno dato forma al progetto promosso dall‘assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Una brillante operazione di valorizzazione dell’arte contemporanea divenuta realtà grazie alla piena collaborazione con il Museo Riso, la Fondazione e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Palermo e il Rotary Club Colonne d’Ercole.

I CONTENUTI E L’ ARTICOLAZIONE DELLA MOSTRA

Lungo un percorso che comprende quattro sezioni – conflitti, controllo e potere, pregiudizi, dialoghi – gli artisti selezionati esprimono il proprio punto di vista.
Ovvero il punto di vista di chi ha vissuto o conosciuto in modo diretto o indiretto il “muro”.
Il messaggio finale è il superamento dei conflitti e dei blocchi.
Le quattro tappe diventano una sorta di percorso catartico verso la libertà e la condivisione.
Il tutto, per raggiungere il livello più ambito dell’arte: il dialogo.
Le opere hanno un valore storico e documentale non indifferente: si parte dal novecento per approdare al presente, fino ai giorni della pandemia.
In mezzo ci sono le due Germanie, il conflitto tra israeliani e palestinesi, il nazismo, la guerra in Irak, la guerra fredda e la ribellione all’autorità in Cina.

L’ ALBERGO DELLE POVERE

La mostra si è trasformata in un’occasione di rinascita per l’ Albergo delle Povere, cuore dell’evento.
Il complesso monumentale di corso Calatafimi è divenuto uno spazio espositivo multidisciplinare che accoglie quadri, sculture, installazioni, fotografie, video ed esibizioni.

L' ingresso dell' Albergo delle Povere in corso Calatafimi, a Palermo
L’ ingresso dell’ Albergo delle Povere in corso Calatafimi 217, a Palermo

Espressioni artistiche che affrontano da angolazioni diverse, ognuna con il proprio linguaggio creativo, il tema dei blocchi: muri fisici, mentali e sociali.
All’interno dell’Albergo delle Povere le varie tappe diventano un percorso di osservazione.
Ma anche spunto di riflessione e provocazione, speranza e invito al dialogo.
Memoria, cultura, dimensione etica e affetti si fondono in un’ idea animata da alti valori sociali e umanitari.
A tal proposito, occorre sottolineare le implicazioni “inclusive” del progetto che, grazie alla partnership con l’Unione Italiana Ciechi e l’Istituto dei Ciechi di Palermo, è fruibile attraverso visite guidate anche a soggetti con ridotte capacità visive.
Il Rotary Club Colonne d’Ercole, inoltre, ha messo a disposizione un montascale mobile per consentire il superamento di qualsiasi barriera architettonica e l’accesso alla mostra da parte dei soggetti diversamente abili.

GLI ARTISTI

Steve Sabella, Eyal Ben Simon, Almagul Menlibayeva, Mario Rizzi, Julia Krahn, Philip Topolovac, Thomas Lange, Uli Weber, Maryam Jafri, Liu Bolin, Paolo Canevari, Adi Nes, Mateusz Chorobski, Donato Piccolo, Jon Kessler.
E ancora: Paolo Cirio, Igor Grubi, William E.Jones, Adrian Paci, il duo Doplgenger, Sigallit Landau, Hassan Musa, Andrea de Carvalho, Sophie Ko, Valentina Palazzari, Osvaldo Gonzales, Renato Ranaldi e Vittorio Corsini.
Questi i nomi dei partecipanti alla mostra, artisti internazionali provenienti da Italia, Germania , Polonia, Croazia, Albania, Serbia, Israele, Palestina, Kazakistan, Georgia, Pakistan, Cina, Stati Uniti, Cuba, Brasile e Sudan.

I TEMI TRATTATI

Il fanatismo ideologico e religioso, i conflitti intergenerazionali, la mutevolezza delle esperienze umane, l’identità femminile nel mondo arabo e la condizione delle donne in Africa.
Le guerre coloniali, i conflitti di tutti i tempi, i giochi di potere, la povertà, i test nucleari, le migrazioni: sono alcuni tra i temi affrontati nell’ambito della mostra.
Riflettori accesi sui blocchi della storia, sulle guerre intraprese dall’uomo contro l’uomo e sulle differenze che caratterizzano i popoli tenendoli, a volte, distanti.

Una delle cinquantaquattro opere esposte
Una delle cinquantaquattro opere esposte

GLI EVENTI COLLATERALI

All’iniziativa si accompagna un calendario di eventi collaterali, a partire da due talk a cura di Maria Gabriella Pantalena, componente del Comitato scientifico della mostra, in collaborazione con la Fondazione e l’Ordine degli Architetti di Palermo.
Il primo incontro si terrà il 18 giugno alle 17:30 e riguarderà “L’ irriducibile contraddittorietà del muro e le risposte della progettazione ambientale”.
I relatori saranno Maria Luisa Germanà e Francesco Miceli, rispettivamente ordinario di Progettazione tecnologica dell’architettura presso l’Università degli Studi di Palermo e presidente del Consiglio nazionale degli Architetti.
Il secondo, invece, dal titolo “Muri da costruire e muri da abbattere” è previsto per la stessa ora del 25 giugno. L’ evento vedrà la partecipazione dell’architetto Stefano Pujatti dello studio ELASTICOFARM e dell’ingegnere Pasquale Fedele.
Quest’ ultimo è l’ inventore di una gamma di software e dispositivi in grado di supportare nella comunicazione le persone con gravi patologie.
Il programma comprende inoltre spettacoli, laboratori e visite didattiche, sia in presenza che virtuali.

ORARI E CONTATTI

La mostra è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì.
Dal martedì al sabato dalle 9:30 fino alle 19:00; ultimo ingresso consentito alle 18:00.
La domenica e i festivi, invece, dalle 9:30 alle 13:30; ultimo ingresso alle 12:30.
L’ iniziativa è gratuita ma occorre prenotare su http://laculturariparte.youline.cloud.
Per le visite dei soggetti ipovedenti, occorre contattare il numero 091.540324.