Tu chiamale se vuoi, emozioni. Calza a pennello il verso di una vecchia canzone di Battisti per descrivere l’atmosfera respirata ieri, domenica, al Renzo Barbera. Il Palermo che va in finale è certamente una notizia, ma della gara c’è poco da raccontare più di quanto abbiamo già fatto in altri articoli. La festa era già cominciata al novantesimo della partita di andata e c’era solo da espletare la formalità del ritorno.
Non si erano mai visti trentacinquemila spettatori per una partita di serie C da nessuna parte e in nessuna occasione. Domenica sera, il cuore dei palermitani ha battuto per la propria squadra ma ha soprattutto sussultato per le tante sensazioni regalate da tutto il contorno alla partita. I primi sinceri applausi sono stati tributati ai giocatori di una società ai più sconosciuta sino ad una settimana addietro. I leoni si sono infatti presentati in campo per il riscaldamento indossando una maglia con la effige di Falcone e Borsellino che recava sul suo retro un messaggio di pace e di uguaglianza. Analoghi messaggi erano stati già inviati via social dai suoi dirigenti durante questi giorni e i “leoni del garda” sono stati accolti al Barbera come invitati alla festa e non come avversari da battere.
Sensazioni dolci anche durante la partita vissute da chi era allo stadio, ma anche da chi la partita l’ha vista in tv. Come non citare il bel gesto di Brunori che ha regalato la sua maglia ad un tifoso che, gesto ancora più bello, l’ha fatta indossare ad un ragazzo disabile invitando tutta la tribuna alla ovazione. Una emozione che non potrà essere dimenticata dal giovane tifoso.
I canti, i cori e gli incitamenti costanti durante tutta la partita da parte dei supporters sono stati la colonna sonora della serata, uno spettacolo nello spettacolo. La voce rotta dall’emozione di Giuseppe D’Agostino, speaker del Barbera, ha sottolineato tutti i momenti importanti della gara e del pre gara. Lui le partite le vive con quella passione che solo un tifoso appassionato può esprimere condite sempre da una rara professionalità. E infine loro, i trentacinquemila che al termine della gara hanno acceso lo stadio con le torce dei telefonini regalando una coreografia fantastica quanto spontanea. Luci al Barbera dunque a concludere una serata di gioia che si accenderanno ancora in quella notte magica che tutti sogniamo ad occhi aperti il prossimo 12 giugno.