La mafia non fa più paura come prima e non sarebbe una priorità. È quanto emerge da un’indagine demoscopica che Ipsos Public Affairs realizzata alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci, monitorando quella che è la percezione del fenomeno mafioso tra gli italiani.
Quasi quattro italiani su cinque, ovvero il 77%, condividono l’opinione per cui “I mafiosi non sono più contadini semianalfabeti ma manager in giacca e cravatta”. Le mafie, inoltre, secondo tre italiani su quattro, non sono più un fenomeno che interessa esclusivamente le regioni del Sud ma diffuso anche nel resto d’Italia e del mondo. Il 71% delle persone ritiene che, alle armi e alla violenza, siano oggi preferite la finanza globale e le grandi multinazionali, il cosiddetto nuovo mondo.
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Altro elemento significativo è il calo di priorità attribuita al problema mafioso. A considerare quello delle mafie “il problema più urgente” o “uno dei problemi più urgenti” per l’Italia è ancora una maggioranza (il 55%), ma il dato segna un calo di ben 7 punti rispetto al 2022. Se si declina la domanda sul Mezzogiorno la percentuale attuale è del 61% ma il calo è addirittura di 8 punti rispetto ad un anno fa.
Fonte ANSA