La Polizia di Palermo ha confiscato beni per un valore di circa due milioni di euro a Gaetano Fontana, 45enne considerato esponente della famiglia mafiosa dell’Acquasanta. Gli averi in oggetto sono immobili a Milano, sei rapporti finanziari ammontanti complessivamente a circa 50.000 euro e un’impresa commerciale attiva nel settore della gioielleria, nella zona della moda milanese.
Il provvedimento di sequestro di tali beni era già avvenuto a marzo e giugno nel 2019. Dalle indagini è emerso che tutti gli averi erano di proprietà di Fontana nonostante risultavano intestati in maniera fittizia alla moglie e derivanti dall’attività delittuosa svolta per Cosa Nostra. E inoltre dagli accertamenti è apparsa una notevole sproporzione economica tra i redditi dichiarati, ben inferiori alle ordinarie spese di mantenimento di una famiglia e gli investimenti patrimoniali fatti.
Gaetano Fontana è figlio di Stefano, 66 anni, morto nel settembre 2013 ed era reggente della famiglia mafiosa dell’Acquasanta. Il 45enne si trova in carcere con l’accusa di aver riorganizzato l’assetto del mandamento del padre, per reati relativi al trasferimento fraudolento di valori e per diverse ipotesi di intestazione fittizia di beni.