Due sequestri di beni ai danni di D.O. e S.P.S. da parte della Guardia di Finanza in provincia di Messina. In entrambi i casi il patrimonio mobiliare e immobiliare è risultato mancante di fonti di reddito lecite.
Nel primo caso, il sequestro ai danni di D.O di 50 anni di Barcellona Pozzo di Gotto; pregiudicato, finito nell’inchiesta “Mare Nostrum”, considerato uno dei maggiori esponenti del clan mafioso dei “barcellonesi. Dalle indagini delle Fiamme Gialle è risultato che i redditi dichiarati derivavano da un’impresa formalmente intestata a un prestanome; in realtà, però, l’azienda apparteneva al fratello. Anche quest’ultimo faceva parte del gruppo criminale. L’attività puntava sul fatto di essere molto vicino agli ambienti mafiosi per sbaragliare la concorrenza, concentrando le sue attenzioni sui settori più proficui. Uno di questi era lo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, spesso nei locali della ditta si sarebbero svolti incontri tra i gruppi i criminali.
Nell’altro sequestro, S.P.S., pregiudicato 64enne e ex consigliere comunale di Giardini Naxos, è accusato di aver intascato una tangente di due mila euro da un imprenditore edile; questo per accelerare le pratiche burocratiche di pagamento di lavori riferenti a delle opere che stava completando al cimitero dei Giardini Naxos. Il 64enne precedentemente è stato condannato per usura per concorso in concussione aggravata dal metodo mafioso.