Marò, Corte Suprema indiana ordina chiusura del caso

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 22-12-2012 Roma Cronaca Aeroporto di Ciampino - Rientro in Italia per le festività natalizie dei due marò detenuti in India Salvatore Girone e Massimiliano Latorre Nella foto Salvatore Girone, Massimiliano LatorrePhoto Roberto Monaldo / LaPresse 22-12-2012 Rome (Italy) Ciampino airport - Return to Italy for the Christmas holidays of the two soldiers detained in India Salvatore Girone and Massimiliano Latorre In the photo Salvatore Girone, Massimiliano Latorre

Ordinata dalla Corte Suprema indiana la chiusura di tutti i procedimenti giudiziari nel Paese a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due Marò coinvolti, nel 2012, nella morte di due pescatori indiani. A riportarlo è il giornale indiano in lingua inglese “The Hindu”. 

Su twitter il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, scrive: “Chiusi tutti i procedimenti giudiziari in India nei confronti dei nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Grazie a chi ha lavorato con costanza al caso, grazie al nostro infaticabile corpo diplomatico. Si mette definitivamente un punto a questa lunga vicenda“.

“Un caso che si sarebbe dovuto concludere in nove giorni

“Interessante leggere i ringraziamenti del Ministro Di Maio nei confronti di chi ha lavorato sodo, ma prima di tutti è importante ringraziare i due soldati che si sono sacrificati alla sottomissione indiana per tanti anni che mai più gli saranno restituiti”, ha ribattuto ad Ansa Vania Ardito, la moglie di Salvatore Girone. “Adesso auspichiamo in una rapida risoluzione per la conclusione definitiva del caso in Italia“. 

“Abbiamo appreso ufficiosamente la notizia, finalmente si è concluso un caso che si sarebbe dovuto concludere in nove giorni ma ci sono voluti più di nove anni“, continua la donna. “Aspettiamo di ricevere notizie ufficiali per conoscere nei dettagli gli esiti della sentenza ancora oscuri”.

“Carne da macello per la politica”

Ad Ansa si sfoga anche Paola Moschetti, moglie di Massimiliano Latorre. “Da 9 anni sono costretta a parlare a nome di mio marito – ha dichiarato -. A lui è stato fatto esplicito divieto di parlare pena pesanti sanzioni. Non può nemmeno partecipare a qualsiasi manifestazione pubblica. È vincolato al segreto. È ora di chiedersi perché le autorità militari vogliono mantenere il segreto su ciò che sa e vuol dire. Quello che so è che per la politica italiana siamo stati carne da macello. Presto Massimiliano si presenterà alla procura di Roma”.

Lo scorso 19 aprile, la Corte Suprema indiana aveva rinviato la chiusura del caso poiché l’indennizzo che l’Italia doveva versare alle famiglie delle vittime non era stato ancora depositato. Si tratta di 100 milioni di rupie (circa 1,1 milioni di euro).

Nel corso dell’udienza, presieduta dallo stesso presidente della Corte, Sharad Arvind Bobde, il procuratore generale dello Stato, Tushar Mehta, aveva spiegato che l’Italia aveva avviato il trasferimento della somma ma questa non era ancora disponibile.

La vicenda

Salvatore Girone e Massimiliano Latorre erano accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. I due fucilieri erano impegnati in una missione antipirateria a bordo della nave commerciale italiana Enrica Lexie, quando videro approssimarsi il peschereccio Saint Antony. Temendo un attacco di pirati, spararono colpi di avvertimento in acqua.

Tuttavia, a bordo dell’imbarcazione morirono i due pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine. Ferito l’armatore del peschereccio, Freddy Bosco. A luglio 2020 il tribunale internazionale dell’Aja, che aveva riconosciuto “l’immunità funzionale” ai fucilieri, ha stabilito che la giurisdizione sul caso spettasse all’Italia e disposto il risarcimento alle famiglie delle vittime. 

Il processo in Italia

Adesso i due marò saranno ascoltati dalla Procura a Roma. Il procedimento, aperto da nove anni, è affidato al sostituto procuratore Erminio Amelio. Questi ha analizzato gli atti inviati dal Tribunale internazionale dell’Aja per poi procedere alla conclusione delle indagini, che potrebbe arrivare in estate.

Intanto, Fabio Anselmo, legale di Massimiliano Latorre ha dichiarato: “A Massimiliano è stata sempre negata la possibilità di dire la sua verità e la sua versione dei fatti, ma a breve Massimiliano potrà essere sentito dai pm della Procura di Roma, nei confronti della quale abbiamo la massima fiducia, e lì non ci sarà nessun segreto militare che tenga“.