Mascherine rosa alla polizia, il Siap Palermo bada alla sostanza
“Non c’è tempo per sciocchezze machiste e medievali”, così il sindacato di polizia palermitano in un tweet smonta il disappunto segnalato dalla concorrente sigla sindacale Sap
Le mascherine di colore rosa recapitate agli uffici della Polizia di Stato diventano una querelle tra due dei sindacati più rappresentativi del corpo. E così dopo l’intervento da parte della segreteria nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia (“… bisogna preservare il decoro dei propri operatori …“), giunge puntuale la replica da parte del Siap Palermo, la sezione provinciale del sindacato italiano appartenenti alla polizia.
Tutto parte dalla fornitura di mascherine Ffp2 di colore rosa distribuita dal Ministero dell’Interno alle articolazioni periferiche, tra le quali Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa e Venezia. Un colore talmente inusuale da scatenare la reazione di Stefano Paoloni, il segretario generale del Sap, che ha definito quel tipo di dispositivo di protezione eccentrico e sostanzialmente indecoroso. Da qui la richiesta di un immediato approvvigionamento di mascherine bianche, azzurre, blu o nere. Di colore diverso, insomma, poiché quelle rosa ritenute imbarazzanti ed inopportune. “Non è un pregiudizio sul colore, sia chiaro, quanto dal fatto che l’uso dell’uniforme è regolamentato“, spiega Paoloni.
Siap Palermo: “Non c’è tempo per sciocchezze machiste”!
Il logo del Siap Palermo, coperto da una mascherina rosa, campeggia sul profilo Twitter del sindacato provinciale. Pronta la replica a suon dell’hashtag #mascherinerosa, divenuto in poche ore anche un argomento di tendenza nel mondo virtuale. “Le FFP2 sono uno strumento indispensabile; è fondamentale che vengano fornite a chi opera in prima linea e soffre per e con il Paese, non c’è tempo per sciocchezze “machiste” e medievali basate su apprezzamenti cromatici! *Segreteria SIAP Palermo*“.
Una caterva di apprezzamenti e commenti invade l’account. Parte del movimento femminile replica appoggiando il pensiero Siap. “… Allora le donne non dovrebbero mettere quelle azzurre? Le mettiamo e siamo felici di averle!“. Insomma, più che alla forma si bada alla sostanza: lavorare in sicurezza.