Matteo Messina Denaro, parla la compagna di Andrea Bonafede: “Come faceva a dire di no al boss?”
Nell’intervista al Corriere della Sera, Rosa Leone dichiara di non essersi accorta di nulla: “Andrea mi ha nascosto tutto. La nostra vita è distrutta, è tutto finito. Anche se io l’amo ancora tantissimo”
“Mi metto nei suoi panni: come faceva a dire di no a Matteo Messina Denaro? Credo che anch’io avrei fatto così se mi fosse capitato, anch’io per paura avrei ceduto a un boss di quel calibro la mia carta d’identità”. Sono queste le parole di Rosa Leone, compagna di Andrea Bonafede, intervistata dal Corriere della Sera.
Matteo Messina Denaro e Andrea Bonafede
La donna da undici anni aveva una relazione col geometra 59enne sotto la cui identità si muoveva il capomafia latitante. Messina Denaro usava la sua carta d’identità, opportunamente modificata, e in tanti lo conoscevano come Andrea Bonafede, così come testimoniato dai pazienti della clinica “La Maddalena”, dov’era in cura.
Dal canto suo, il vero Bonafede, già indagato dagli agenti, ha rivelato di conoscere il boss Matteo Messina Denaro fin da quando erano ragazzi e di aver comprato con i suoi soldi l’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara. Adesso il geometra è indagato con l’accusa di associazione mafiosa.
La compagna di Andrea Bonafede: “Tutti al suo posto l’avremmo fatto”
Rosa Leone appare incredula nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Adesso però l’ho lasciato, ho chiuso con lui, non voglio saperne più niente”, dice. “Mi è esplosa una bomba in casa – aggiunge – io non mi ero accorta di nulla, Andrea mi ha nascosto tutto. La nostra vita è distrutta, è tutto finito. Anche se io l’amo ancora tantissimo”.
“Andrea mi ha detto che loro due si conoscono da quando erano ragazzi – continua -. Infondo lo capisco, mi metto nei suoi panni: come faceva a dire di no a Matteo Messina Denaro? Credo che anch’io avrei fatto così se mi fosse capitato, anch’io per paura avrei ceduto a un boss di quel calibro la mia carta d’identità. Tutti secondo me al suo posto l’avremmo fatto”.