Il covo-bunker di Matteo Messina Denaro
Una stanza blindata, un bunker nascosto dietro ad un armadio. È questo il secondo covo di Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino di Cosa Nostra arrestato a Palermo lunedì mattina. Al suo interno sono stati ritrovati diversi gioielli e pietre preziose. Si passano al setaccio degli scatoloni ritrovati all’interno. Alcuni vuoti, il che farebbe ipotizzare che qualcuno abbia ripulito il covo. Trovati anche alcuni documenti. Se quest’ultimi siano rilevanti a svelare gli ultimi 30 anni di latitanza di Messina Denaro o se abbiano a che fare con i “documenti segreti” di Riina, non è ancora dato saperlo.
Il proprietario del secondo covo del boss
Il secondo covo-bunker del boss, distante circa 500 metri da primo, apparterrebbe a Errico Risalvato, nome già noto alle Forze dell’ordine insieme al fratello Giovanni. Entrambi, condannati per associazione mafioso, sono ritenuti vicini alla famiglia dell’ex primula rossa. Sarebbe stato proprio il proprietario a fornire la chiave della stanza segreta. All’interno dell’immobile si è alla ricerca di di tracce biologiche significative che possano ricondurre all’ex super latitante.
Fonte foto: Ansa