Messina Denaro, il supertestimone che ha indicato il covo adesso ha paura

Il trasportatore: «Quando ho visto le foto di Matteo Messina Denaro al tg, non potevo far finta di niente. Era una questione di coscienza»

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Dietro il ritrovamento di uno dei covi di Matteo Messina Denaro, una casa in cui gli inquirenti potrebbero trovare prove decisive nella lotta alla mafia, c’è un cittadino. Niente nomi e niente cognomi, nessuna foto e neanche indicazioni precise sulla residenza. Si tratta di un uomo semplice, un traslocatore, che ha suggerito e accompagnato i carabinieri fino a via San Giovanni, dove c’è un palazzina che ancora potrebbe svelare molti segreti.

Ma ora quest’uomo, dopo aver aiutato lo Stato, ha paura, e non vuole assolutamente apparire. Ne parla oggi il quotidiano Il Messaggero, e riporta le parole del supertestimone che ha indicato il covo di Messina Denaro: «Era una questione di coscienza, non potevo far finta di niente. Ho fatto il mio lavoro, non avevo capito niente, non mi ero posto il problema. Quando ho visto le foto di Matteo Messina Denaro al tg e del suo amico ho capito che dovevo dire tutto quello che sapevo. Ma ora non so niente di più e non voglio essere coinvolto in questa storia. Era il mio dovere, sì dovere: non voglio infatti passare per eroe, ma non voglio neppure che si sappia chi sono».

Il covo di Messina Denaro  vicino alla casa di Luppino

Queste le sue parole. E non ha torto. Cosa Nostra nella sua storia ha sempre dimostrato di potere punire pesantemente chi aiuta le indagini. La palazzina in via San Giovanni è a fianco alla casa del suo autista Giovanni Luppino, arrestato anche lui insieme al boss lunedì mattina in clinica a Palermo. La casa potrebbe ancora svelare molti segreti: apparterrebbe a un incensurato che vive in Svizzera e che non abita più lì da molti anni.