Palermo: il “mi ni staiu futtiennu” di Orlando scatena una polveriera
Anello (Lega): “L’espressione dialettale del sindaco intervistato da Palermo Today crea tensione nei palermitani già esasperati da un’amministrazione della città fallimentare.”
“L’espressione dialettale pronunciata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando ai microfoni di Palermo Today è grave perché disonora in modo sprezzante il Consiglio comunale. Così come tutti i cittadini palermitani da esso rappresentati. Un atteggiamento licenzioso da condannare con forza che evoca i contorni politici di un fare da podestà“.
LEGA ALL’ATTACCO
Lo dichiara Alessandro Anello, consigliere comunale della Lega a Palazzo delle Aquile e segretario cittadino del partito, in riferimento alla frase in dialetto pronunciata ieri dal sindaco Orlando ai microfoni di Palermo Today dopo una domanda sullo scontro al Comune per la mozione di sfiducia contro l’assessore alla Mobilità Giusto Catania.
LA PRIMAVERA E’ FINITA
“I cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, recita tra le altre cose l’articolo 54 della Costituzione. L’onore che non pratica il disprezzo, l’onore che conduce al rispetto. Dispiace invece constatare che il sindaco Orlando, nonostante sieda ancora nella poltrona più alta di Palazzo delle Aquile, nel posto d’onore, si lasci andare ad un certo tipo di linguaggio che aldilà del folclore tutto è tranne che onorevole. E’ un modo di fare che avvelena il dibattito politico e crea tensione nei palermitani già esasperati da un’amministrazione della città fallimentare. L’onore non cede alle vendette e guadagna l’onore delle armi. La primavera è finita”.