Militare morto ad Augusta: gli ispettori indagano sulla catena del freddo
Gli ispettori del ministero della Salute si sono recati all’ospedale di Siracusa ed alla base di Augusta. Una visita legata alla morte del militare dopo la somministrazione del vaccino
Ad Augusta sono arrivati gli ispettori chiamati a fare luce sulla morte del sottufficiale della Marina Stefano Paternò, 43 anni. Il militare ha perso la vita l’8 marzo, sedici ore dopo avere ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca nella base di Augusta in cui prestava servizio. Tre ispettori appartengono al ministero della Salute e due all’Istituto superiore di sanità. L’accertamento è durata meno di 48 ore, e sul suo esito presenteranno una relazione al ministro della Salute Speranza.
INDAGINI SULLA CONSERVAZIOBE DEL VACCINO E SULLA CATENA DEL FREDDO
Gli ispettori ieri hanno riservato prima visita all’ospedale Umberto I, l’hub vaccinale dell’Asp di Siracusa. È il luogo nel quale vengono stoccati i vaccini prima della suddivisione sul territorio aretuseo. Hanno chiesto ai responsabili di illustrare i sistemi di conservazione del vaccino, con particolare riferimento alla catena del freddo. Questo per accertare eventuali sbalzi di temperatura nei frigoriferi dove sono conservate le dosi di AstraZeneca. Sono stati acquisiti anche i grafici del sistema di allarme computerizzato che gestisce la temperatura ottimale di conservazione del siero.
VISITA ALLA BASE MILITARE DI AUGUSTA
Gli ispetori si sono poi spostati ad Augusta, nella base della Marina militare. Lì dove c’è l’infermeria in cui Stefano Paternò ha ricevuto l’iniezione con il siero AstraZeneca. Hanno voluto rilevare le modalità di trasferimento delle fiale da Siracusa ad Augusta. Il giorno prima, domenica pomeriggio, i cinque ispettori avevano già sentito il capo del 118 e il medico che era intervenuto a Lineri nell’abitazione di Paternò durante la sua fase critica. Nei suoi ultimi istanti di vita, tra febbre alta e convulsioni. I Nas di Catania, indipendentemente da questa indagine, ieri hanno effettuato un sequestro nel centro vaccini della città etnea. I medici avevano bloccato 600 dosi AstraZeneca per un’anomalia nel sistema di refrigerazione.