Morta per droga, la città di Palermo la ricorda con una pietra

La commemorazione si è tenuta oggi, domenica alle ore 15, nel quartiere del capoluogo

pietra

Viveva per strada, morì per overdose. La storia di Noemi Ocello, stroncata dalla droga a 32 anni, è stata ricordata dal Comune di Palermo con la deposizione di una pietra nel punto in cui la giovane venne trovata senza vita alla fine di un’esistenza fatta di emarginazione e povertà.

“Il dramma di Noemi ci fa sentire tutti responsabili perché è come un pugno allo stomaco”, ha detto il sindaco. “La posa di questa pietra – ha proseguito – servirà a ricordare che tutti dobbiamo impegnarci quotidianamente per evitare questa strage di invisibili in una città nella quale l’impegno contro la mafia non dev’essere scollegato dalla morte di tanti giovani a causa delle sostanze stupefacenti. La droga è un mercato di morte e dobbiamo chiederci cosa fare per capire come prevenire tutto ciò. Un problema che non può essere confinato solo nell’alveo di una patologia clinica. Per questo, insieme all’assessora alle Cinzia Mantegna, abbiamo avviato una riflessione con i servizi per ripensare un modello di assistenza sociale e culturale che metta al centro l’essere umano. Chiederemo all’Asp la ripresa di quei servizi fondamentali sul territorio, come il camper delle ‘dipendenze patologiche’ sospeso a causa della pandemia”.

“La pietra – ha concluso il sindaco – è un piccolo grande segno per non dimenticare e per rendere visibili gli invisibili. Tutti, fino in fondo, dobbiamo fare la nostra parte”. La pietra recita: “Qui visse gli ultimi anni della sua vita Noemi Ocello, nata il 20.09. 1988 a Baida, morta il 5 dicembre 2020 in vicolo Discesa delle Capre di solitudine e di indifferenza”.