Strazio per la morte della piccola Elena, il nonno: “Chi è stato deve pagare”
La madre, che ieri aveva denunciato il rapimento della figlia, stamani ne ha fatto ritrovare il corpo senza vita
Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda di Elena Del Pozzo, 5 anni a luglio, scomparsa a Tremestieri Etneo, nel Catanese. La mamma aveva denunciato ieri il rapimento, avvenuto secondo il suo racconto all’uscita dall’asilo, ma stamattina ha fatto ritrovare il corpo della bambina.
La dinamica da lei riferita agli inquirenti parlava di tre uomini incappucciati e uno armato di pistola, i quali avrebbero portato via la piccola. Un episodio sul quale non vi sarebbe stato alcun testimone, eccetto lei. La donna non avrebbe chiamato immediato aiuto, telefonando al 112, ma sarebbe prima tornata a casa. Poi con i familiari si sarebbe recata dai Carabinieri per presentare la denuncia.
Un racconto che non ha convinto chi indaga. La notte scorsa “la madre era stata lungamente sentita”, spiega il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Un “lungo interrogatorio”, dove “le erano state contestate varie incongruenze”.
“Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere – ha aggiunto il procuratore – e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie”.
Intanto, i Carabinieri hanno transennato un fondo agricolo distante alcune centinaia di metri dalla casa in cui abita la mamma della piccola Elena. Un elicottero sorvola la zona, battuta dai militari, come se fossero alla ricerca di qualcosa.
“ELENA ERA UNA BAMBINA MERAVIGLIOSA”
“Avevamo creduto alla storia degli uomini incappucciati: non avevamo ragione di non credere. Elena era una bimba meravigliosa“. Così Rosaria Testa, nonna paterna della piccola Elena, sul luogo del ritrovamento del corpo. “Quando hanno litigato non voleva andare via da casa – ricorda – un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani. Quella mattina l’ho accompagnata a scuola e le ho detto ‘Nessuno ti vuole bene più di me’. Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che aveva capito quello che avevo detto. La madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico. Decideva lei quando portarci la bambina”.
“Non credevamo possibile una cosa del genere – commenta invece Giovanni Del Pozzo, nonno paterno -. Un rapimento era impensabile. Non si poteva immaginare quello che è successo. Mi sembra tutto così strano, assurdo. La madre di Elena era una ragazza molto chiusa, ma non riesco a spiegarmi il motivo di quello che è accaduto. Ma adesso chi è stato deve pagare, anche chi l’ha eventualmente aiutata”.
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