Inizia a delinearsi la verità sulla dinamica dell’incidente mortale costato la vita ad Agostino Cardovino, il sedicenne investito mentre attraversava sulle strisce pedonali in viale della Regione Siciliana all’altezza dell’attraversamento di via Perpignano. A distanza di 8 mesi, il perito incaricato dal tribunale ha depositato la perizia che dovrebbe condurre con ogni probabilità alla richiesta di rinvio a giudizio della ragazza alla guida della Dacia Rossa.
La morte di Agostino sembrerebbe la conseguenza della distrazione dell’automobilista alla guida. La perizia parrebbe infatti aver accertato che la vittima avesse attraversato con il rosso ma sulle strisce pedonali, probabilmente costretto dall’assenza di pulsante per la chiamata del semaforo, ma chi era alla guida dell’autovettura, a quanto pare, non rispettava il limite di velocità, che in quel tratto proprio in virtù dell’attraversamento pedonale è di 50 km orari. Per la ragazza anche l’aggravante del mancato rispetto del limite di velocità in ore notturne ed inoltre sembrerebbe fosse alla guida di un veicolo di cilindrata superiore rispetto a quella consentita ad una neo patentata.
La vittima tra le altre cose aveva quasi del tutto terminato l’attraversamento e, vista la larghezza della carreggiata, la presenza di un ampio rettilineo e la buona illuminazione pubblica, chi era alla guida avrebbe potuto evitare, o quanto meno provare ad evitare l’impatto. Dalle telecamere, invece, sembrerebbe che la Dacia continui dritto la propria marcia senza né frenare, né effettuare alcuna manovra per evitare l’incidente. Queste circostanze sembrerebbero la prova di una guida disattenta che potrebbe essere la vera causa della morte di Agostino Cardovino.