Morte Stefano Paternò, oggi ispettori del ministero in Sicilia per indagare

Non si esclude che l’indagine si estenda anche ad altri casi

morte

La morte del militare di 43 anni Stefano Paternò, avvenuta la notte successiva alla somministrazione del vaccino Astrazeneca, ha mosso molti dubbi e perplessità, nonostante una prima parte di autopsia non abbia fornito risposte certe. Dopo la sospensione del lotto di vaccini di cui faceva parte quello somministrato a Paternò, oggi gli ispettori del ministero della Salute saranno in Sicilia per indagare.

Ciò che il ministero vuole appurare è principalmente se ci sia una reale correlazione tra la somministrazione del vaccino al militare ed il successivo decesso a distanza di poche ore. Per farlo gli ispettori si recheranno all’ospedale militare di Augusta, ove l’8 marzo Paternò ha ricevuto il vaccino, nonché nella sede del 118 di Catania e presso l’Asp di Siracusa.

ALTRI CASI IN ESAME

Oltre alle indagini sulla morte del sottufficiale in servizio ad Augusta, non è escluso che il ministero possa indagare anche su altri casi di decessi su cui già le relative procure hanno aperto le indagini. Come quello di Davide Villa, 50enne poliziotto dell’Anticrimine di Catania, deceduto dopo 12 giorni dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca, proveniente dallo stesso lotto poi sospeso in via precauzionale. Villa aveva già avuto sintomi di malessere dal primo giorno successivo alla somministrazione del vaccino, e nei giorni successivi le sue condizioni si erano aggravate, fino alla morte, causata da una trombosi con successiva emorragia cerebrale.

Anche il maresciallo Giuseppe Maniscalco, 54 anni, è deceduto 48 ore il vaccino, stroncato da un infarto. In questo caso l’autopsia ha escluso che ci siano nessi tra i due eventi, ma la procura di Trapani sta eseguendo ulteriori indagini sul caso.

Infine è di queste ore il caso dell‘insegnante 37 enne, vaccinata il primo marzo, che si trova presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Caltanissetta in seguito a una forte emorragia cerebrale, che ha costretto la donna a sottoporsi ad un’intervento di neurochirurgia. In questo caso il vaccino proviene da un lotto differente rispetto ai precedenti.