Morto, “cadendo da una scogliera”, il settimo dirigente russo in tre mesi

Questa volta è toccato ad un dirigente della Gazprom. Sono cinque i manager di questa società morti in circostanze misteriose dall’inizio della guerra in Ucraina

L’elenco delle morti misteriose fra oligarchi e dirigenti vicini al Cremlino o alla società russa Gazprom si allunga ancora. È morto domenica scorsa “cadendo da una scogliera” a Sochi Andrei Alekseevich Krukowski, 37 anni, appassionato di montagna e direttore del resort sciistico di proprietà di Gazprom. I funerali del dirigente sono stati celebrati ieri. La notizia della morte era stata data dall’agenzia russa Tass il primo maggio, in seguito a un annuncio dello stesso resort turistico di Krasnaya Polyana. Solo successivamente è rimbalzata sui media internazionali. Il sito polacco Onet, citando l’agenzia russa Tass, ha riferito che il presunto incidente fatale sarebbe avvenuto sulla strada per la fortezza di Aczipsinskaya. L’uomo è stato portato in ospedale ed è morto domenica 1° maggio a causa delle ferite riportate.

INDAGINI SULLE CIRCOSTANZE DELL'”INCIDENTE” DEL DIRIGENTE

La morte del manager, che gestiva il resort di proprietà di Gazprom, è stata confermata dal servizio stampa delle terme, che Krukowski dirigeva dal 2019. Krasnaya Polyana è una delle località sciistiche più famose della Russia e nel 2014 faceva parte del complesso olimpico dei Giochi invernali a Sochi. Le circostanze dell’incidente sarebbero al vaglio degli inquirenti.

ALTRE SEI MORTI MISTERIOSE DALL’INIZIO DELLA GUERRA

Dall’inizio della guerra in Ucraina, fra oligarchi e top manager russi sono morte, in circostanze poco chiare altre sei persone oltre Krukowski. I casi più recenti risalgono alla settimana scorsa. Nel giro di 48 ore due oligarchi russi sono stati ritrovati morti insieme alle loro famiglie. Gli investigatori li hanno definito “suicidio o omicidio”, ma rimangono forti sospetti. Si teme che in tutti questi casi ci possa essere lo stesso movente. Che, cioè, non abbiano seguito la linea del presidente russo sull’invasione dell’Ucraina. E che, per questo, qualcuno gliela abbia fatta pagare. Dando, inoltre, un segnale anche ad altri imprenditori che avrebbero voluto esprimere il loro dissenso. (Foto Alexander Cheremnov – creative commons – share alike 4.0)

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