Covid-19, Musumeci a Boccia: “Mandate cento ispettori, ma basta speculare”
Non è mancata ad arrivare la reazione del presidente della Regione Siciliana
Bufera sulla sanità siciliana. Sotto accusa un vocale su Whatsapp del 4 novembre scorso, indirizzato ai capi delle Asp siciliane e i manager ospedalieri. Ad inoltrarlo è il dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca. Il burocrate si riferisce ai dati sul contrasto al contagio da Covid-19 che secondo lui potrebbero incidere sulla scelta ministeriale dell’inserimento della Sicilia in una delle tre zone imposte dal nuovo Dpcm.
CHE CI MANDINO CENTO ISPETTORI, MA BASTA SPECULARE
Non è mancata ad arrivare la reazione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, tramite un post sul proprio profilo Facebook. “La Sicilia è governata da persone perbene. E questo dovrebbe averlo già capito il ministro Francesco Boccia. Abbiamo chiesto noi a Roma, ormai una settimana addietro, che si mandino dieci-cento ispettori per fare chiarezza sulla gestione dei numeri nella gestione dell’epidemia da Covid-19 in Sicilia: non temiamo alcun controllo e mettiamo così fine a ogni tentativo di speculazione”.
IL PRIMO IMPEGNO E’ SALVARE LE VITE UMANE
“Per noi leale collaborazione istituzionale significa questo. E come sa Boccia non ci siamo mai sottratti al rispetto di questo principio. Stiamo vivendo una terribile pandemia, un’emergenza sanitaria mondiale senza precedenti, nella quale salvaguardare vite umane dovrebbe essere in politica il primo impegno di tutti, anche in Sicilia, al di là delle appartenenze. L’appello – ha concluso – all’unità d’intenti del capo dello Stato per noi è molto chiaro. Spero lo sia per tutti.”
LE PAROLE DELL’ASSESSORE ALLA SALUTE RUGGERO RAZZA
“Rispetto agli indici dei posti letto, abbiamo dati certificati dal ministero, dalle nostre direzioni generali, dall’Agenas. Dunque, la gente deve sapere – ha detto l’assessore Razza – che al governo ci sono persone perbene, poi capisco la polemica politica e sindacale. Siamo sicuramente tutti sotto stress, però bisogna dire la verità e spiegare che non viviamo un tempo ordinario, altrimenti non si parlerebbe di emergenza. Infine – ha aggiunto – i cittadini devono avere contezza che, a differenza delle altre Regioni d’Italia, nessun siciliano ha avuto bisogno di essere trasportato fuori”.