Sono nette le ultime affermazioni in tema Covid del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a “Omnibus” su La7. “In alcuni particolari casi lo Stato ha il diritto e il dovere di sospendere momentaneamente alcune libertà individuali – ha dichiarato il governatore -. Se l’adozione di questo drastico e temporaneo provvedimento può salvaguardare gli interessi generali”.
Temi caldi del momento sono le più stringenti restrizioni relative al Green Pass e la questione dell’obbligo vaccinale, che dal mese di febbraio diventerà realtà in Austria.
“Non è una questione di destra o sinistra, con tutti i governatori dopo tanti mesi di vana campagna di persuasione siamo d’accordo – ha dichiarato Musumeci -. Eviterei di burocratizzare a destra o a sinistra. E’ una battaglia di civiltà, di diritti e di doveri, lo stato è il grande padre di famiglia e ha il dovere di tutelare propria comunità”.
“C’è uno zoccolo duro irriducibile di oltre 7 milioni di italiani – ha proseguito il presidente della Regione -. In questa fascia c’è una larga parte di cittadini che hanno bisogno ancora di convincersi. E’ probabile che una misura ulteriormente più restrittiva possa convincere i più refrattari”.
“In Sicilia ci sono 382 ricoverati, di questi l’80% non ha fatto il vaccino, i numeri parlano chiaro. Finché non faremo passi avanti, il vaccino, piaccia o non piaccia, è l’unico deterrente – anche con tre, quattro o cinque dosi – che ci concede il diritto di non andare al cimitero“.
Anello debole della catena, secondo il presidente Musumeci, sarebbero i controlli sul territorio. “Non parlo soltanto di quelli di pertinenza degli operatori privati, per esempio i ristoratori, ma anche di quelli delle forze dell’ordine – ha dichiarato -. Noi governatori firmiamo ordinanze, anche restrittive, come per esempio in Sicilia quella sull’obbligo dell’uso delle mascherine all’aperto nei luoghi di assembramento, ma se poi la mia ordinanza non viene fatta rispettare dall’uomo in divisa perde efficacia”.