Covid in Austria, arriva l’obbligo vaccinale: è la prima volta in Europa

Da lunedì partirà il lockdown nazionale, che avrà durata di venti giorni. Dopo di questi, le restrizioni resteranno in vigore solo per i non vaccinati.

vaccini

L’andamento del Covid in Austria preoccupa e porta a nuove regole e restrizioni. Da lunedì 22 novembre partirà, infatti, il lockdown nazionale che avrà durata di venti giorni; allo scadere di questi le restrizioni resteranno valide solo per i non vaccinati. Una misura necessaria per permettere l’operatività degli ospedali, stando alle dichiarazioni di Thomas Stelzer, governatore dell’Alta Austria. “Non abbiamo più grandi margini di manovra”, ha detto commentando le misure.

 Il cancelliere Alexander Schallenberg (OeVP), parlando da Innsbruck all’intera Nazione, ha inoltre annunciato la prossima entrata in vigore dell’obbligo vaccinale. Dal 1 febbraio 2022, dunque, l’obbligo sarà imposto a tutti coloro che non avranno ricevuto alcuna dose del vaccino anti Covid. L’Austria diventa così il primo Paese dell’Ue ad adottare tale misura.

Covid in Austria, un’avanzata che spaventa

“Nonostante mesi di impegno non siamo riusciti a convincere abbastanza gente a farsi vaccinare”, ha dichiarato il cancelliere Schallenberg. “Ci sono troppe forze politiche che fanno campagna contro il vaccino, le conseguenze di questo sono terapie intensive intasate ed enorme sofferenza umana – ha aggiunto -. Non è stato facile prendere questa decisione, a nessuno piace adottare misure che limitano la libertà”.

Il Paese inizialmente aveva visto l’introduzione di un lockdown nazionale solo per i non vaccinati, iniziato lunedì. L’avanzata dei contagi ha però spinto il governo a rivedere la propria decisione in direzione di un lockdown generale.

L’Austria, su 8,9 milioni di abitanti, registra uno dei tassi di vaccinazione più bassi dell’Europa occidentale. Negli ultimi sette giorni sono oltre 10mila i nuovi contagi registrati al giorno.

Covid in Italia

Anche in Italia i casi di Covid risultano in aumento, anche se i numeri non sono ovviamente quelli austriaci. Tra i temi scottanti del momento vi è proprio l’applicazione, anche entro i nostri confini, del modello dell’Austria, ossia di un lockdown valido solo per i non vaccinati. Una proposta che divide e che al momento non pare però essere al vaglio del Governo.

“Abbiamo preso una direzione che non promette nulla di buono – commenta Bruno Cacopardo, primario di Malattie Infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania, intervistato da Catania Live -. I numeri sia incipienti dei casi sia dei ricoverati sono in deciso incremento. Dunque, o si fa un miracolo dal punto di vista vaccinatorio – miracolo che è di là da venire, in realtà – o si restringono le misure di protezione e prevenzione necessarie per il contenimento del virus”.

“I numeri parlano da soli – aggiunge il professor Francesco Zipper -. La realtà – ove possibile – dovrebbe essere quella di implementare le misure di restrizione, soprattutto in danno (adopero questo temine poco piacevole) di color che non hanno ritenuto, per se stessi e per la collettività, di adottare misure di prevenzione alla trasmissione del virus” (L’intervista è visibile qui).

CONTINUA A LEGGERE