Naufragio Nuova Iside, sequestrata ad Augusta la petroliera Vulcanello

Per accertare la verità sull’affondamento del peschereccio Nuova Iside, a distanza di un mese la Procura ha disposto il sequestro della petroliera Vulcanello, che era in navigazione nella stessa zona di mare

Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vincenzo Amico hanno firmato il provvedimento di sequestro che la Procura di Palermo ha disposto per la petroliera Vulcanello. La nave, nella notte fra il 12 e il 13 maggio era in navigazione tra San Vito lo Capo e Ustica, nello stesso tratto di mare dove si sarebbe inabissato il peschereccio Nuova Iside con tre uomini di equipaggio, due morti e uno dei quali risulta ancora disperso.

ACCERTAMENTO TECNICO

Il sequestro della nave che è ormeggiata ad Augusta, è finalizzato ad eseguire un accertamento tecnico irripetibile che sarà affidato ai carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche. La scatola nera della petroliera era stata già sequestrata e dall’esame  era emerso un particolare decisivo: il peschereccio di Terrasini e la nave sarebbero entrati in rotta di collisione: il radar evidenzierebbe una sovrapposizione delle due imbarcazioni.

IL PESCHERECCIO ISIDE

Sul peschereccio Iside si trovavano Matteo Lo Iacono, 53 anni, il figlio Vito, di 26 anni, e il cugino Giuseppe, di qualche anno più grande. Erano andati a pescare in previsione della riapertura dei ristoranti da asporto, dopo la quarantena per l’emergenza coronavirus. Il mare ha restituito i corpi di Giuseppe Lo Iacono e del cugino Matteo. Il corpo del terzo pescatore, Vito Lo Iacono e l’imbarcazione non sono stati ancora recuperati.

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