Una parte dei militari asserragliati nell’acciaieria Azovstal a Mariupol nella notte hanno usufruito di un corridoio umanitario concordato fra russi e ucraini. La vice ministra della Difesa Anna MalyarI ha confermato i numeri dell’evacuazione. Sono stati portati fuori dall’acciaieria diventata un simbolo della resistenza ucraina, 264 soldati, tra cui 53 feriti trasferiti in una struttura medica a Novoazovsk. Gli altri 211 sono finiti a Olenivka, nel territorio controllato dalla Repubblica separatista di Donetsk. Questi ultimi saranno poi ricondotti nelle zone in mano alle forze ucraine nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Lo ha riferito lo Stato maggiore di Kiev su Facebook.
Anche la tv russa Russia Today ha mostrato un video dei 10 bus in partenza dall’acciaieria. Il comando militare ucraino ha dichiarato che la missione di difesa dell’acciaieria è finita e si è impegnato a salvare i militari ancora intrappolati al suo interno. Secondo quanto ha riferito un testimone all’agenzia di stampa Reuters, sono arrivati a Novoazovsk cinque autobus un blindato. Oltre ad alcune ambulanze che hanno trasportato alcuni degli sfollati in ospedale,
Dopo che il ministero della Difesa di Kiev ha confermato l’avvio dell’evacuazione dei militari asserragliati nell’acciaieria Azovstal, su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando dei difensori di Mariupol ha scritto: “Grazie al lavoro dei militari delle forze armate ucraine, dell’intelligence, della squadra dei negoziati, del Comitato internazionale della croce rossa, e dell’Onu. Speriamo di poter preservare la vita dei nostri ragazzi. Tra di loro ci sono dei feriti gravi. A loro viene fornito aiuto. Voglio sottolineare che gli eroi ucraini servono all’Ucraina vivi. E’ iniziata l’operazione per far tornare i nostri militari a casa. E’ un lavoro che richiede delicatezza e tempi”.
In un videomessaggio il comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko ha detto: «I difensori di Mariupol hanno eseguito l’ordine di evacuazione. Nonostante tutte le difficoltà, hanno respinto le forze schiaccianti del nemico per 82 giorni e hanno permesso all’esercito ucraino di riorganizzarsi, addestrare più personale e ricevere armi dai Paesi partner. Nessuna arma funzionerà senza militari professionisti, il che li rende l’elemento più prezioso dell’esercito. Per salvare vite umane, l’intera guarnigione di Mariupol sta attuando la decisione di evacuazione approvata dal Comando supremo e spera nel sostegno del popolo ucraino”