Nello Musumeci non si dimette : “Sono un presidente scomodo”
Il governatore della Regione Siciliana ha incontrato i giornalisti a Palazzo d’Orléans. “Nessuna resa ma sono pronto a farmi da parte – ha detto – se il centrodestra individuerà un candidato unitario”
“Sono un presidente scomodo in una terra che finge di volere cambiare”: lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci nel corso dell’incontro con i giornalisti a Palazzo d’Orléans.
Incontro che si è aperto con un filmato che cristallizza uno dei momenti clou della sua presidenza.
Ovvero, la kermesse organizzata nel giugno del 2021 negli spazi dell’ex Chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo, quando il presidente della Regione Siciliana tracciò un bilancio degli obiettivi raggiunti in tre anni di governo.
In quell’occasione, a proposito della sua ricandidatura, Nello Musumeci non si era certo tirato indietro e, in merito alle alleanze, aveva semplicemente detto, “vediamo chi ci sta”.
Un anno è trascorso, e il presidente, che non nega l’amarezza per gli attacchi ricevuti negli ultimi mesi – “fuoco amico” , precisa – appare sì provato ma al contempo deciso a non mollare.
Dimissioni?
Neanche a parlarne, anzi.
“Nei prossimi mesi – ha detto alla stampa – apriremo cantieri, programmeremo nuove opere, faremo il giro della Sicilia”.
Voglia di futuro, dunque, malgrado la frase sibillina pronunciata a Catania durante una visita alla mostra dedicata a Sant’Agata, allestita al Palazzo Centrale dell’Università.
“Tolgo il disturbo“, ha detto il governatore, lasciando intendere di essere un presidente scomodo.
Un concetto che ha ribadito, appunto, durante la conferenza stampa a Palazzo d’Orleans.
NESSUNA RESA
Stanco dei veleni e dei colpi bassi, ma certamente indisponibile a mollare.
Al netto dell’individuazione, da parte della coalizione di centrodestra, di un candidato che garantisca unità.
Anche se, sull’etichetta di “divisivo” che qualcuno vorrebbe affibbiargli, Nello Musumeci proprio non ci sta.
Così come su quelle “altissime probabilità di perdere” che la sua ricandidatura comporterebbe: sono i sondaggi di autorevoli istituti nazionali a incoronarlo vincente.
Il riferimento è, ovviamente, alle parole del presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè.
Che non viene mai nominato direttamente, ma che è il principale avversatore della sua ricandidatura alla presidenza della Regione Siciliana nel 2022.
Per ragioni che lo stesso diretto interessato afferma di non sapere.
“E non le sa neppure Giorgia Meloni“, precisa il governatore ringraziando la leader di Fratelli d’Italia, partito del quale, ormai, afferma di far parte congiuntamente ai deputati che provengono da “Diventerà Bellissima”.
Lasciando intendere che si tratta, in realtà, di motivazioni legate a logiche di affermazione personale e avulse dalla politica.
Tant’è che smentisce seccamente l’ipotesi di un premio consolatorio alla Camera o al Senato.
“Non svendo la mia terra – ha affermato – per un posto comodo”.
“Nella mia vita non mi sono mai arreso – afferma, ed è questa, forse, la frase più “forte” dell’intera conferenza stampa – tranne che una volta”.
E cita una dolorosissima vicenda personale in merito alla quale qualsiasi commento, anche affettuoso, sarebbe fuori luogo.
IL SOSTEGNO DELLA GENTE COMUNE
Lo ha sottolineato, con orgoglio.
Negli ultimi giorni, Nello Musumeci è stato destinatario di innumerevoli attestazioni di stima.
“Semplici cittadini – ha detto – che neppure conosco, ma che ringrazio per il loro incitamento ad andare avanti”.
Non sono mancate le dimostrazioni di solidarietà anche da parte di chi, politicamente, la pensa in modo diverso.
Un ulteriore motivo di soddisfazione per un presidente “con la schiena dritta e coerente” come lui stesso ama definirsi.
Alla conferenza stampa, c’erano diversi assessori del governo regionale in carica: Alessandro Aricò, Mimmo Turano, Alberto Samonà, Toto Cordaro e soprattutto Marco Falcone, esponente di Forza Italia da tempo dissidente rispetto alla linea del coordinatore regionale Gianfranco Miccichè.
FICARRA E PICONE? “SONO COMICI…”
Tra le dichiarazioni del presidente, c’è spazio anche per un commento sull’inelegante boutade di Ficarra e Picone a Taormina.
Il duo ha interrotto il suo intervento durante il “Taobuk Festival” al Teatro Antico, ma è lo stesso Nello Musumeci, signorilmente, a minimizzare.
“Suvvia- ha detto – sono comici e fanno i comici….”.