Nuova vita per Shapoor Safari, Orlando: “Palermo città di accoglienza e integrazione”

7 pro­fu­ghi af­gha­ni ini­zia­no un per­cor­so di in­te­gra­zio­ne e ac­co­glien­za a Palermo

SHAPOOR

Solidarietà e integrazione al centro del progetto di accoglienza finanziato dall’Unione Buddhista Italiana e che vedrà protagonista la famiglia di Shapoor Safari, cuoco afghano da tanti anni ai fornelli del ristorante Moltivolti di Palermo, nel cuore di Ballarò.

La famiglia di Shapoor, composta da un nucleo di 7 persone, è rimasta a lungo bloccata in Afghanistan a seguito della chiusura dello spazio aereo internazionale. Grazie a una raccolta fondi, la famiglia è riuscita a fuggire dai talebani e ha raggiunto Palermo sostenuta dalla rete solidale cittadina e dal supporto dell’amministrazione comunale.
Ora inizia per loro un nuovo percorso di integrazione.

IL LAVORO DELL’UNIONE BUDDHISTA ITALIANA

Quello messo in campo dall’Unione Buddhista Italiana è un finanziamento diretto, volto a creare un percorso di inserimento sociale, scolastico e lavorativo all’interno del tessuto cittadino di Palermo, città con una lunga tradizione nell’ambito dell’accoglienza. Questo percorso sperimenta una forma di integrazione che ha l’obiettivo di far sentire questa famiglia “a casa” grazie a una rete di interlocutori sul territorio attivi nell’ambito della mediazione interculturale, della progettazione di percorsi di inserimento lavorativo e delle attività di accompagnamento ai percorsi di inclusione sociale e culturale. La famiglia, formata da 5 adulti e 2 bambini di sei e quattro anni, sarà ospitata all’interno di un appartamento accogliente sito nel centro storico di Palermo individuato da Arci Palermo.

Gli spazi sono stati attrezzati cercando di rispondere il più possibile alle necessità di ogni membro della famiglia.
L’associazione Send Sicilia sosterrà l’accompagnamento al lavoro degli adulti attraverso azioni di orientamento, di valutazione delle competenze professionali e di ricerca attiva del lavoro. Arci Palermo, di concerto con il Centro Muni Gyana, promuoverà l’inserimento di questa famiglia nell’offerta sociale e culturale del territorio coinvolgendola in iniziative di animazione, come ad esempio attività ludico-sportive, capaci di creare legami solidali e di amicizia. L’impresa sociale Moltivolti promuoverà, in modo progressivo, l’apprendimento della lingua italiana. Il tutto supportando a livello linguistico i beneficiari e mettendo loro a disposizione mediatori professionisti per aiutarli anche nel disbrigo delle pratiche burocratiche.

LE PAROLE DEL SINDACO ORLANDO

“Palermo, città dei diritti, ancora una volta, promuove i valori di accoglienza e integrazione. Nel tempo difficile che stiamo vivendo la pace si collega, oggi più che mai, alla vita che costituisce il diritto dei diritti degli esseri umani e che s’intreccia con la mobilità internazionale che non può essere violata da insulse leggi da parte degli Stati. Palermo continua a dare, con azioni concrete, un forte segnale all’Europa. Non soltanto accogliendo quanti scappano dai loro paesi, ma soprattutto integrando queste persone nel tessuto sociale della città. Il tutto offrendo loro un presente e una prospettiva di futuro.
Dentro di me porto ancora viva l’emozione del ricongiungimento della famiglia di Shapoor. La quale è riuscita a fuggire dall’inferno talebano e più recentemente del ritorno in città dall’Ucraina di Elena Pastux e delle sue figlie. Questo progetto esprime l’unione di una città che è unita nel riconoscere il valore fondamentale della vita”. Evidenzia Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo.

MEMBRO UNIONE BUDDHISTA ITALIANA: “SEMPRE IN PRIMA LINEA”

“È fondamentale che la solidarietà non si fermi alle parole ma si trasformi in azioni concrete. Per questo motivo abbiamo dato vita a questo progetto. La tragedia umanitaria che travolge le vittime di tutte le guerre ci colpisce tutti. Inoltre ci richiama alla responsabilità di restituire a queste persone condizioni di vita dignitose e una speranza nel futuro. Non possiamo risolvere da soli un problema che coinvolge il mondo. Tuttavia, grazie alla collaborazione di questa rete, possiamo cambiare i destini di questi esseri umani e arginare, almeno in parte la loro sofferenza. Questo è il nostro impegno di oggi e di sempre”, sottolinea Stefano Davide Bettera, membro del direttivo di Unione Buddhista Italiana.

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