Il mondo si divide tra quelli che amano scegliere dove mangiarla e quelli a cui non importa perché va bene anche “sbattuta al muro”. Ci sono poi quelli che la preferiscono semplice ed altri che sopra ci vogliono di tutto e di più. Ma lei se ne sta lì sorniona e se la ride, perché sa che prima o poi qualcuno, in un modo o in un altro, la verrà a cercare. Stiamo parlando ovviamente della pizza, regina di gusto e compagna di avventure di serate in coppia o tra amici. Perché a lei non si può rinunciare davanti a una partita o a un bel film, e anche se sei a dieta, è quasi sempre lei il tuo “strappo” del sabato sera.
Esistono alimenti conosciuti a livello regionale, nazionale o continentale. Lei no, lei è una regina a livello mondiale, e come tale oggi viene celebrata. Nel 2017, infatti, l’Unesco ha riconosciuto l’arte tradizionale del pizzaiolo napoletano come patrimonio culturale dell’umanità. Da qui, si è scelto di celebrare la giornata mondiale della pizza proprio oggi, 17 gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, protettore dei pizzaioli.
In un periodo come questo, fatto di tante privazioni e incertezze, la pizza rimane un punto fermo e una delle poche consolazioni a nostra disposizione. Si tratta di un alimento completo, per la presenza di carboidrati, proteine e lipidi, componenti che la rendono alimento completo dal punto di vista nutrizionale e stimolano anche la produzione di neurotrasmettitori legati al benessere. Insomma, la pizza regala buon umore.
Lo sanno bene milioni di persone che già durante il precedente lockdown di marzo, non potendo uscire di casa, hanno fatto entrare nei loro appartamenti quattro ospiti che nessun Dpcm potrà mai negare di ricevere, ovvero farina, acqua, sale e lievito, che uniti hanno fatto da sfogo, passatempo, e infine delizia per il palato.
Da oggi inizia un periodo di zona rossa forzata per una provincia e due comuni d’Italia. Tra questi vi è la Sicilia, dove si fa più fatica rispetto ad altre regioni ad evitare riunioni conviviali, proprio perché alla base del vivere quotidiano. Lo sanno anche le istituzioni,che hanno detto no ad amici e parenti per almeno due settimane.
Ironia della sorte, tutto ciò ha inizio proprio nel giorno in cui si celebra la pizza. Come a volere consigliare a tutti i siciliani di ripercorrere in queste due settimane una delle poche scappatoie per evitare la noia e sentirsi meno soli: accogliere quei 4 amici e, dopo averli amalgamati a dovere, mettere sull’impasto l’unico rosso che vorremmo vedere, il pomodoro, ingrediente base di uno degli alimenti più amati al mondo. Dopo di che ci si può sbizzarrire con la fantasia, che di certo ai siciliani, soprattutto quando si tratta di cibo, non manca mai.