Tassista per quasi 60 anni nella sua amata Partinico. L’amore per quei cani abbandonati che si aggiravano nel suo quartiere e di cui quasi nessuno si curava. Leonardo Lauriano, l’88enne trovato morto nel suo garage con un taglio alla gola, viene descritto da chi lo conosceva come un uomo dedito al suo lavoro e dal cuore buono. Il suo corpo è stato trovato nella sua auto, una vecchia Fiat Punto posteggiata in un garage. Lo stesso mezzo che per anni fu la fonte del suo lavoro e che l’ha accompagnato fino alla tragica morte.
A raccontare chi era Leonardo Lauriano, a Partinico conosciuto come “Nardu”, l’autonoleggiatore, fu Sergio Bonnì, cultore e appassionato di Partinico e delle sue tradizioni. L’uomo ricorda quella volta in cui parlò con l’anziano per “approfondire le mie conoscenze su come operavano gli autonoleggiatori, contatto l’87enne Nardu Lauriano, ultimo di quegli autisti ancora in vita che sostavano a Piazza Duomo. Nardu Lauriano, previo appuntamento, mi accoglie a casa sua e comincia il suo racconto invitandomi a non interromperlo. Lo assecondo ed egli comincia come un fiume in piena a parlare”.
Bonnì riporta i racconti di Nardu Lauriano, della sua attività che partiva da piazza Duomo e solitamente arrivava a Palermo o nei paesi limitrofi. Comunioni, battesimi, matrimoni o semplici commissioni da fare fuori da Partinico. Nardu è stato per anni il punto di riferimento per tanti nella cittadina, soprattutto negli anni Sessanta, quando le auto private “si contavano sulle dita di una mano. Ricordo che circolavano non più di 15 – 20 automobili”. Racconta così Lauriano a Sergio Bonnì. “Oltre alle citate auto, i mezzi di trasporto erano i carretti trainati da muli, le biciclette e ogni tanto ci si imbatteva in alcune motociclette dal rumore assordante. Per gli spostamenti ci si rivolgeva a noi autonoleggiatori o, in alternativa, le persone utilizzavano gli autobus oppure prendevano il treno per raggiungere Palermo. Esercitavamo con la licenza comunale e l’amministrazione locale ci destinava delle somme ad integrazione per il servizio pubblico reso”.
Leonardo Lauriano era noto in una famiglia di umili origini. Verso la fine degli anni ’30 fu costretto ad abbandonare la scuola, perché a casa tutti dovevano contribuire per sostentamento di una famiglia numerosa. Racconta Bonnì: “Già all’età di 7/8 anni, Nardo viene indirizzato dal padre a “mastru varberi” prima e a “mastru d’ascia” dopo. Al rientro dal servizio militare (primi anni ’50) trova lavoro come aiuto camionista per conto di tale Galati. Nel 1953 decide di mettersi in proprio e compra a rate una Fiat 1100. Inizia così la sua attività di autonoleggiatore che condurrà per l’intera vita”.