Omicidio al bancomat, fermato secondo indagato: è un 28enne salentino

Il giovane è stato tradito dalla felpa scura che indossava al momento del delitto e che è stata rinvenuta dai vigili del fuoco in un pozzo nei pressi della zona

Omicidio

Fermato un secondo uomo per l’omicidio di Giovanni Caramuscio, ex direttore di banca in pensione, ucciso a Lequile (Lecce) mentre stava prelevando ad uno sportello bancomat del Banco di Napoli.

Il fermato è Andrea Capone, 28 anni, residente a Lequile ma originario di Tricase. Il giovane è accusato di essere il complice di Macaj Paulin, 31enne albanese già fermato il 17 luglio. Sui due pendono le accuse di omicidio aggravato in concorso, porto abusivo di arma alterata e ricettazione della stessa.

Macaj Paulin è ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Sarebbe stato lui ad impugnare la pistola e uccidere Caramuscio. Nei confronti di Capone, i carabinieri hanno evidenziato la presenza di numerosi indizi in ordine alla partecipazione attiva al delitto. A tradirlo la felpa scura che indossava al momento del fatto: i vigili del fuoco hanno ritrovato il capo in un pozzo nei pressi della zona dello sportello bancomat. I filmati esaminati dagli agenti mostrano che ad indossare l’indumento era il rapinatore non armato. La stessa felpa compare anche in alcune foto pubblicate sul profilo Facebook del 28enne. Capone al momento si trova nel carcere di Lecce.