È iniziato stamani il processo sulla morte di Giulia Tramontano, 29enne uccisa nel maggio scorso insieme al piccolo Thiago, che portava in grembo, al settimo mese di gravidanza. Unico imputato è il compagno della giovane, nonché padre del bambino, Alessandro Impagnatiello, 30 anni, reo confesso.
In aula erano presenti la famiglia della donna uccisa e altri parenti. Alcuni disordini si sono verificati all’inizio dell’udienza: i carabinieri del servizio magistratura hanno dovuto fare uscire giornalisti e curiosi dall’aula della Corte di Assise, stracolma al punto che le parti processuali e i rispettivi collaboratori non riuscivano a trovare spazio.
Durante la prima parte dell’udienza, Alessandro Impagnatiello è apparso col volto rigato dalle lacrime. La famiglia della 29enne uccisa a Senago, nel Milanese, chiede l’ergastolo. “Per lui la condanna che merita”, ha dichiarato il legale di parte civile, Giovanni Cacciapuoti.
Anche il Comune di Senago chiede di essere parte civile nel procedimento. “È una scelta importante e coraggiosa quella del Comune – ha commentato prima di entrare in aula l’avvocato ed ex pm Antonio Ingroi -. I cittadini di Senago sanno da che parte stare, si vuole incoraggiare tutti i Comuni di Italia a dimostrare che si sta dalla parte giusta”.