Omicidio Piera Napoli, la madre di Baglione: “Lui stava male”. L’accusa: “Parole vergognose”

La madre di Salvatore Baglione, imputato per l’omicidio della moglie Piera Napoli, ha deposto al processo davanti ai giudici della Corte D’Assise

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Un anno dopo l’omicidio della moglie, la cantante neomelodica palermitana Piera Napoli, Salvatore Baglione non ha voluto rilasciare dichiarazioni davanti ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise di Palermo. L’uomo uccise la moglie Piera, 33 anni e madre di tre figli, il 7 febbraio 2021. Lo stesso giorno aveva poi confessato l’omicidio: la donna fu massacrata a coltellate nel bagno della loro casa in via Vanvitelli, a Cruillas. Nell’udienza di ieri Baglione, che è rinchiuso in carcere, ha preferito tacere. Hanno invece testimoniato la madre e la sorella di lui.
Entrambe parlano della gelosia dell’uomo per un presunto tradimento della moglie. “Parole vergognose e una linea difensiva che non ha alcuna coerenza”, commenta l’avvocato Umberto Seminara, legale dei genitori di Piera Napoli.

Omicidio Piera Napoli, la difesa: “Lui stava molto male”

Davanti ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise interviene per prima la madre di Salvatore Baglione: ” Mio figlio stava male, era dimagrito di 25 chili”, dice la donna. “Piera lo aveva tradito 9 anni fa e piangeva per questo. Quando aveva scoperto il primo tradimento le aveva dato una testata”. Ma subito dopo nega che la moglie potesse avere paura di lui. “Non aveva mai alzato le mani, è successo solo quella volta”. E su un pesunto tradimento. “Lui non mi ha mai detto direttamente di avere il sospetto di un nuovo tradimento. L’ho saputo da voci che giravano in quartiere”.

Così pure la sorella di Baglione, Giuseppina, sostiene ci fossero “voci di quartiere”. “Salvatore ha incontrato l’altro – racconta la sorella – ma lui ha negato tutto. Estranei però avevano confermato la relazione”.

Il legale dei genitori di Piera Napoli: “Vergognoso infangare la sua memoria”

“Reputo le parole della madre e della sorella di Baglione vergognose. Si cerca di infangare la memoria di una giovane madre di tre figli massacrata”, commenta l’avvocato Umberto Seminara, che rappresenta la famiglia Napoli. “Per cosa poi? Si vogliono cercare attenuanti che non ci sono”.
“Si sono inventate anche presunte telefonate anonime che lui avrebbe ricevuto per minacciarlo di lasciare la moglie. Ma non risulta nulla di tutto ciò”.

La prossima udienza del processo per l’omicidio di Piera Napoli si svolgerà il 17 febbraio.

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