Omicidio alla Zisa, il parroco: “Territorio controllato dalla mafia, era prevedibile”

Intanto proseguono le indagini per risalire all’esatta dinamica dell’accaduto

“In un territorio controllato dalla mafia era preventivabile che accadesse un evento drammatico”. Così Fratel Mauro Billetta, parroco di Sant’Agnese a Danisinni, in merito all’omicidio alla Zisa in cui è morto Giuseppe Incontrera. L’uomo era in sella alla sua bicicletta elettrica quando, all’improvviso, è stato inseguito da un uomo che, una volta arrivati sotto il portone di casa, lo ha colpito con tre colpi di pistola alla spalla ed al torace. Giuseppe si è accasciato a terra, poi è stato trasportato – in fin di vita – al pronto soccorso dell’ospedale Civico ma, purtroppo, per lui non c’è stato nulla da fare. È spirato qualche minuto dopo.

“Circola troppa droga a Palermo” – continua Fratel Mauro -. “E, ora, quanto è avvenuto alla Zisa chiama in causa l’intera comunità e le sue istituzioni: bisogna pensare a un progetto di riscatto per i quartieri. Non è possibile delegare tutto al volontariato”.

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