Operaio morto a Cefalù, sciopero dei sindacati: “Non aveva l’imbracatura, è caduto da 4 metri”

Ad affermarlo è Piero Ceraulo, segretario provinciale della Fillea Cgil

Panormedil

Particolari emergono sulla tragedia consumatasi qualche ora fa a Cefalù. Un operaio di 51 anni, Antonino Tamburo, è morto nel cantiere per il raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono. Si parla di un volo di circa quattro metri; l’uomo era infatti nel cestello del sollevatore per sostituire un pannello del tetto di un capannone.

Particolari che arrivano dopo che i rappresentanti dei sindacati di categoria si sono recati sul luogo dell’incidente. “L’operaio non aveva l’imbracatura, è caduto da quattro metri sbattendo il mento. È morto sul colpo”. Così ha dichiarato Piero Ceraulo, segretario provinciale della Fillea Cgil.

Per la giornata di domani, 22 luglio, si è dunque indetto uno sciopero di 24 ore.

Intanto l’azienda ha diramato una nota di cordoglio. “È con profondo dolore che Toto Costruzioni Generali apprende del tragico incidente verificatosi presso il cantiere per il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina, nella tratta di Ogliastrillo-Cefalù. Al momento la dinamica degli eventi non è stata chiarita e sono in corso gli accertamenti da parte delle autorità giudiziarie, con cui la società sta pienamente e attivamente collaborando. La famiglia Toto, insieme a tutti i dipendenti e le maestranze si unisce al dolore della famiglia, alla quale garantirà tutto il sostegno possibile per superare questa tragica situazione”.

Operaio morto a Cefalù: “Ora basta la misura è colma”

La notizia della morte di Tamburo a Cefalù giunge a breve distanza da quella del decesso di un altro operaio, Nicolò Giacalone, 36 anni. Quest’ultimo è morto ieri, 20 luglio, a Custonaci, nel Trapanese. Dipendente di un cantiere, l’uomo era a bordo di una gru lungo la strada che dal paese porta alle cave di marmo. Il mezzo si è ribaltato per ragioni ancora da chiarire, sfondando il guard-rail e finendo tra le sterpaglie.

“Ora basta la misura è colma: ieri a Trapani, nella cava di Custonaci, oggi nella zona di Cefalù nel cantiere per il raddoppio ferroviario ad Ogliastrillo. Ormai come purtroppo diciamo da tempo, è una continua ‘strage sul lavoro’, e siamo stanchi di contare tutte queste vittime. Siamo come sempre vicini alle famiglie, non è tollerabile che un lavoratore non faccia ritorno a casa”. Così affermano i segretari generali Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese.

“La sicurezza sul lavoro è una emergenza nazionale da porre come prioritaria con tavoli specifici fra tutte le istituzioni competenti che devono portare a interventi immediati e concreti – proseguono-. Bisogna andare oltre le parole di solidarietà e portare avanti atti concreti: servono più ispettori del lavoro, un maggiore coordinamento tra enti e istituzioni, l’attuazione, in tutti i luoghi di lavoro, del Testo Unico sulla sicurezza, che non sempre viene rispettato”.

“Il lavoro è vita, valorizzazione e realizzazione della persona, ma ormai con cadenza quotidiana, in alcuni settori in particolare come quello edile, contiamo le vittime di incidenti che con la giusta prevenzione potevano essere evitate e tutto ciò è di una gravità inaudita”. Così concludono i due segretari.

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Operaio morto a Cefalù: lavorava nel cantiere per il raddoppio ferroviario