Ospedali siciliani a corto di personale medico, l’appello: “Si proceda alle assunzioni”
L’appello del segretario regionale CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore e del presidente regionale della Federazione CIMO-FESMED (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) Riccardo Spampinato
“È urgente e indifferibile superare l’impasse e rimuovere tempestivamente qualsiasi paletto che ostacoli la possibilità di assumere il personale medico necessario al funzionamento di tutte le strutture sanitarie siciliane, in qualsiasi disciplina e a qualsiasi latitudine”. È questo l’appello del segretario regionale CIMO (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore e del presidente regionale della Federazione CIMO-FESMED (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) Riccardo Spampinato, rivolto al Presidente della Regione, Renato Schifani, anche nella sua qualità di responsabile ad interim della sanità siciliana.
Carenza di personale medico negli ospedali siciliani
“Sarebbe paradossale – tuonano i due sindacalisti – che ci si blocchi sia quando mancano gli specialisti da assumere che, soprattutto, quando questi ci sono e si decide di limitare la facoltà assunzionale delle aziende con percentuali incomprensibili. La situazione ha ormai superato in molte realtà il livello della drammaticità e non si può più tenere un atteggiamento attendista. Occorre agire immediatamente per porre rimedio alle note e gravi carenze. Gli ospedali hanno bisogno di medici che possano curare i cittadini siciliani, tutto il resto è poesia”.
“Molti Reparti degli ospedali pubblici siciliani – sottolineano Bonsignore e Spampinato – sono a corto di personale medico. È un refrain che ci ripetiamo e ci sentiamo ripetere continuamente ma che finora non ha portato a nessun risultato concreto. Il triennio pandemico ha messo ancor più a nudo le carenze di personale che attanaglia la sanità pubblica isolana, tanto da ricorrere nella fase emergenziali alle soluzioni più disparate, dal richiamo in servizio dei medici pensionati al ricorso a medici neolaureati ai contratti flessibili nei confronti dei giovani specializzandi”.
“Tutte soluzioni utili – evidenziano – solo a provare a turare le falle di un sistema sanitario che è un vero e proprio colabrodo in termini di personale medico in servizio. Alla fine della fiera, per un motivo o per un altro, non si riesce ad assumere gli specialisti mancanti previsti nelle dotazioni organiche ormai approvate da mesi con appositi Decreti assessoriali. O mancano gli specialisti in una determinata disciplina, come più volte accaduto nei concorsi pubblici a tempo indeterminato per i vari Pronto Soccorso siciliani, oppure (fatto più grave) vengono posti limiti e paletti percentuali alle facoltà assunzionali delle Aziende sanitarie”.
Assunzione di anestesisti
“È di questi giorni – aggiungono Bonsignore e Spampinato – una accesa querelle tra Università di Palermo e Assessorato Regionale della Salute (privo in atto del vertice politico effettivo con un interim esercitato dal Presidente della Regione), che duellano anche sulle pagine dei quotidiani, proprio sulla possibilità o meno di assumere personale medico, in particolare anestesisti. Da un lato l’Assessorato della Salute asserisce di trovarsi nella condizione di dover unicamente applicare una precedente direttiva assessoriale che limita all’80% le facoltà assunzionali delle aziende; dall’altro il Policlinico di Palermo ne contesta la vigenza chiedendo di poter riempire gli organici carenti al 100%”.
Pur senza avvertire l’esigenza di entrare nel merito di questa contesa tra organi istituzionali, non ci si può esimere dal rilevare come occorra rapidamente trovare una soluzione ai problemi sollevati e dal fare alcune considerazioni.
“Come Organizzazione sindacale che da tempo si è occupata del problema – concludono i due sindacalisti – non possiamo che ritenere lecita la richiesta di poter colmare integralmente i vuoti in organico senza tuttavia che ciò venga fatto a discapito di altre realtà in estrema sofferenza e, soprattutto, senza indebite e inesatte valutazioni su contesti che non riguardino il proprio. La guerra tra poveri non ha mai giovato a nessuno. Riteniamo infine che sia prerogativa dell’Assessorato di predisporre una pianificazione regionale che tenga conto delle esigenze di tutti e, nei limiti del possibile, che non lasci indietro nessuno”.