A Palazzo delle Aquile una giornata in memoria dell’ambasciatore Luca Attanasio

Durante l’incontro toccante discorso di Salvatore Attanasio, nel ricordo del figlio Luca, ambasciatore italiano ucciso in Congo nel febbraio dello scorso anno

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Si è svolto stamani, presso la Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, un incontro culturale sul tema “Il Linguaggio della Speranza dai banchi di scuola al tessuto sociale”. Nel corso dei lavori, ai quali hanno preso parte, tra gli altri, giovani del Parlamento della Legalità Internazionale e Multietnico, si è conferito un premio in memoria dell‘ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, ucciso in un agguato nei pressi della città congolese di Goma il 22 febbraio dello scorso anno.

Presente, in aula consiliare, anche il padre del diplomatico, Salvatore Attanasio. Il suo è stato un intervento toccante, durante il quale ha raccontato le qualità e l’umiltà con cui il figlio prestava servizio, rappresentando l’Italia in Congo, e ponendosi in prima persona per cercare di dare un futuro migliore ai bambini di quei posti poverissimi. Il padre di Luca Attanasio ha anche rievocato i fatti di sangue di quel 22 febbraio 2021, giorno in cui hanno perso la vita il figlio ed il Carabiniere di scorta.

Intervenuto, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, l’assessore alle Culture, Mario Zito. «Il linguaggio della speranza e della legalità dai banchi di scuola al tessuto sociale” in memoria dell’Ambasciatore Luca Attanasio, morto svolgendo il proprio compito in Congo – ha dichiarato Zito – rappresenta occasione di riflessione quanto mai attuale in un momento storico nel quale i rappresentanti istituzionali hanno il dovere morale di dare l’esempio».

PRESENTE UNA FOLTA RAPPRESENTANZA DI STUDENTI

A Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, sede del Consiglio Comunale, anche numerosi studenti che rappresentano la primavera di questa città. Erano presenti gli istituti comprensivi Filippo Parlatore di Palermo e Luigi Pirandello di Cerda, nonché il liceo artistico Ragusa di Palermo.

Alcuni studenti, fuggiti da paesi esteri nel quale sono in corso guerre, hanno parlato delle esperienze che, loro malgrado, sono stati costretti a subire prima di arrivare in Italia. Altri invece, si sono fatti apprezzare per importanti riflessioni sul tema della legalità. Durante l’incontro i ragazzi hanno consegnato a Salvatore Attanasio anche delle lettere personali scritte di loro pugno.

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