Palermo, alluvione del 15 luglio: fissati i criteri per i risarcimenti

A Palermo l’Amministrazione comunale ha fissato i criteri per ottenere i risarcimenti. Le richieste sono già quasi 500

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In attesa che la Regione versi i 900mila euro promessi, l’amministrazione comunale si è portata avanti. Ed ha stabilito i criteri che saranno adottati per risarcire chi a Palermo ha subito danni dall’alluvione del 15 luglio. Potranno chiedere un indennizzo i proprietari dei beni danneggiati, i locatari, gli amministratori di condominio. Inoltre i titolari delle attività commerciali e le persone che hanno riportato conseguenze. Fermo restando che il Comune ha già ricevuto all’indirizzo dedicato ─ alluvione15luglio@comune.palermo.it ─, quasi 500 richieste di risarcimento.

COME SARANNO SUDDIVISE LE SOMME

I 900mila euro che arriveranno dalla regione saranno così ripartiti: 350mila euro per danni ai magazzini, ai negozi e alle attività produttive, 250mila euro per i veicoli, 150mila euro per l’arredamento, 100mila euro le abitazioni e infine 50mila euro per i danni fisici alle persone. Verrà stilata una graduatoria e sarà assegnato un punteggio più alto a chi tra i richiedenti ha un reddito Isee più basso. Oltre alle imprese che hanno subito i danni più elevati.

I SOLDI NON BASTERANNO

Ma sicuramente la somma che arriverà dalla Regione non basterà. Per questo il sindaco Orlando ha già sollecitato sia il presidente del Consiglio dei Ministri, che Il presidente della Regione Siciliana a dichiarare lo stato di calamità, per poter ottenere anche aiuti statali. Con una sua nota, Roma ha già chiarito che senza l’istruttoria da parte della Regione, la Protezione civile nazionale non può avviare la procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza.

MUSUMECI SOLLECITATO A DICHIARARE LO STATO DI CALAMITÀ

Stando così le cose, se non dovessero arrivare altri soldi, inevitabilmente si andrà incontro a lunghi ed incerti contenziosi legali. Nel caso in cui, invece, ci fosse la dichiarazione di calamità, lo Stato stanzierebbe i soldi sulla base delle richieste fatte dagli enti locali. Per questo motivo molti consiglieri di diversa estrazione politica hanno sollecitato Musumeci a recuperare il tempo perso, e dichiarare al più presto lo stato di calamità naturale per la città di Palermo, a seguito dell’alluvione di luglio.