Se è vero che non è bello ciò che è bello bensì ciò che piace , lo è altrettanto constatare che, l’ormai “celebre” cedro del Politeama mette tutti, o quasi, d’accordo. Una città come il capoluogo siciliano, al netto delle critiche quotidiane subite dai suoi abitanti, come albero di Natale avrebbe meritato ben altro. Perchè, come conclude un distinto signore: “Palermo è Palermo e nulla ha da invidiare a tante altre belle realtà”.
Fortuna che il comune ha pensato bene di arricchirlo con il presepe “made in Nino Parrucca”, di contro apprezzato all’unanimità. La gente definisce l’abero vuoto, squallido, triste, coerente con l’atmosfera che respira, di certo tutto fuorchè festosa. “Proprio per questo motivo, ci saremmo aspettati che al simbolo per antonomasia del Natale quest’anno fosse dedicata più attenzione – il commento laconico di una donna. I palermitani, dall’animo già oppresso per la pandemia , speravano in maggiori addobbi, luci e colori per tirarsi un pò su”.
Interviste di Michele Sardo