Si tratta dell’inchiesta di mafia certamente più importante dalla morte del “Capo dei Capi” Totò Riina. Non fosse altro perchè quella orientata a tarpare le ali al nuovo tentativo di ricostituire la Cupola nel territorio di Palermo. Una sentenza emessa per 55 imputati nell’aula bunker dell’Ucciardone dal gup Rosario Di Gioia. Al termine del processo che si è svolto con il rito abbreviato, sono arrivate 46 condanne e 9 assoluzioni. In tutto sono stati inflitti 435 anni di carcere.
Il dispositivo è stato letto nell’aula in cui fu celebrato il Maxiprocesso di Palermo intorno alle 14 . Arriva a due anni esatti dal blitz Cupola 2.0. Oggi dunque, la sentenza per boss e gregari di cosa nostra palermitana che avevano ricostituito, nel maggio 2018, la commissione provinciale dopo la morte del boss dei boss, il corleonese Totò Riina. Sono 46 i condannati. Ecco le pene che il giudice ha inflitto a ciascuno di loro, in rigoroso ordine alfabetico: Stefano Albanese 9 anni e 2 mesi, Filippo Annatelli 13 anni e 2 mesi, , al pentito Filippo Bisconti 5 anni e 2 mesi, al pentito Filippo Bisconti 6 anni, Giuseppe Bonanno 5 anni e 8 mesi, Carmelo Cacocciola 7 anni, Giovanni Cancemi 8 anni, Francesco Caponetto 13 anni e 4 mesi, al pentito Francesco Colletti 6 anni e mezzo, Giovanna Comito un anno e 8 mesi, Giuseppe Costa 9 anni, Maurizio Crinò 10 anni, Filippo Cusimano 9 anni e 4 mesi, Rubens D’Agostino 10 anni, Gregorio Di Giovanni 15 anni e 4 mesi, Filippo Di Pisa 8 anni e 8 mesi, Andrea Ferrante 8 anni, Salvatore Ferrante 2 anni e 8 mesi, Vincenzo Ganci 8 anni e 8 mesi, Michele Grasso 8 anni e 8 mesi, Leandro Greco 12 anni, Marco La Rosa 6 anni e 8 mesi, Gaetano Leto 12 anni e 8 mesi, Erasmo Lo Bello 12 anni, Calogero Lo Piccolo 27 anni (in continuazione), al pentito Sergio Macaluso 2 anni, Michele Madonia 8 anni e 8 mesi, Umberto Maiorana un anno e 8 mesi, al pentito Domenico Mammi 2 anni, Giusto Francesco Mangiapane 8 anni, Matteo Maniscalco 6 anni e 8 mesi, Luigi Marino 6 anni e 8 mesi, Antonio Maranto 2 anni, Fabio Messicati Vitale 12 anni, Giovanni Salvatore Migliore 8 anni e 8 mesi, Settimo Mineo 16 anni, Salvatore Mirino 9 anni e 4 mesi, Domenico Nocilla 9 anni e 8 mesi, Salvatore Pispicia 12 anni, Gaspare Rizzuto 12 anni e 4 mesi, Michele Rubino 10 anni e 8 mesi, Giovanni Salerno 10 anni e mezzo, Salvatore Sciarabba 14 anni, Giuseppe Serio 13 anni e 4 mesi, Giovanni Sirchia 8 anni, Salvatore Sorrentino 12 anni e 8 mesi e Salvatore Troia 9 anni.
Assoluzione invece per altri 9 imputati, scagionati quindi dalle accuse mosse dalla Procura. Si tratta prima di tutto del presunto boss di Ballarò, Massimo Mulè, Giacomo Alaimo, Gioacchino Badagliacca, Giusto Giordano, Rosolino Mirabella, Andrea Mirino, Nicolò Orlando, Pietro Scafidi e Giusto Sucato. Vincenzo Sucato, 76 anni, già condannato anni fa per mafia e accusato di essere stato a capo del clan di Misilmeri è ivece deceduto nelle corso del processo. Si tratta del primo detenuto morto ad Aprile per Covid in Italia.