Droga a Palermo, colpo a mandamento mafioso Pagliarelli: 8 arresti (NOMI)

L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, costituisce l’ulteriore fase di un’articolata manovra operata in direzione del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli, che ha consentito di riscontrare la perdurante operatività di quell’articolazione di ‘Cosa Nostra’ a Palermo.

Sono otto i provvedimenti di custodia cautelare in carcere eseguiti dai carabinieri stamattina a Palermo, insieme ad un provvedimento cautelare reale, nell’ambito dello spaccio di droga in città. Gli odierni arrestati sono infatti ritenuti responsabili dell’ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e trasferimento fraudolento di beni e valori. Il tutto aggravato dal metodo mafioso.

Mandamento mafioso di Pagliarelli

A dirigere l’indagine preliminare la Sezione ‘Palermo’ della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura. L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, costituisce l’ulteriore fase di un’articolata manovra operata in direzione del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli, che ha consentito di riscontrare la perdurante operatività di quell’articolazione di ‘Cosa Nostra’ a Palermo

Alcuni degli elementi indiziari raccolti nel corso delle indagini erano già confluiti nel provvedimento di fermo d’indiziato di delitto nello scorso aprile nell’indagine “Brevis”. In quella circostanza, tra l’altro, i Carabinieri erano riusciti a trarre in arresto il presunto nuovo vertice del mandamento, già arrestato a dicembre 2018 nell’operazione “Cupola 2.0”.

Controllo del territorio e droga

Gli sviluppi investigativi hanno consentito, altresì, di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare. Questo riguarda, in primo luogo, il controllo territoriale attuato da ‘Cosa Nostra’, mediante la risoluzione diretta di controversie tra privati. Questa si sarebbe conclusa con l’intervento in prima persona del presunto reggente del mandamento di Pagliarelli, Giuseppe Calvaruso. In tal modo questi sarebbe riuscito a entrare in possesso di una lussuosa villa con piscina in via Altofonte, a Palermo.

In secondo luogo, si parla anche di una presunta associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di diverso genere (cocaina, hashish e marijuana) e deputata alla redistribuzione in diverse aree di Palermo.

Corrieri campani e calabresi per lo spaccio di droga

Il sodalizio, con al vertice il presunto reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli, secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe contato su un continuo afflusso di stupefacente garantito dalla rete criminale di rifornimento intessuta unitamente ad altri sodali palermitani. Questi differenziavano gli interlocutori criminali a seconda del tipo di stupefacente di volta in volta richiesto. Per l’hashish si sarebbero rivolti ad uno stabile gruppo di corrieri campani; questi si sarebbero riforniti direttamente nella cittadina spagnola di Malaga e avrebbero poi curato il trasporto della sostanza fino al capoluogo siciliano. Per la cocaina, invece, avrebbero fatto riferimento a soggetti calabresi che si sarebbero fatti carico della consegna.

Gli arrestati

Raggiunti da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere Giuseppe Calvaruso, 44 anni, già arrestato ad aprile. Analoga misura per Giovanni Caruso, 50 anni, Angelo Costa, 28 anni, Francesco Duecento, 20 anni, tutti di Palermo; di Napoli invece Gianluca Carrotta, 26 anni, Giuseppe Bifano, 45 anni e Ciro Casino, 49 anni; Domenico Pangallo, 38 anni di Locri (Reggio Calabria). 

CONITNUA A LEGGERE