Palermo, furto sventato alla “Panastudio” grazie al coraggio di un giovane

L’autore e giornalista palermitano Francesco Panasci: “Un gesto che riscatta una Palermo ormai allo sbando e che trovo giusto venga premiato”

Quotidianamente, fatti di cronaca più o meno gravi attestano lo stato di crescente difficoltà attraversato dalla città di Palermo. In un contesto socioeconomico reso ancora più fragile dalla pandemia, furti, rapine, aggressioni, episodi di vandalismo e microcriminalità continuano a dilagare. Ci si interroga su come invertire la rotta, se si è toccato il fondo o se ancora il peggio deve venire, temendo il rischio di doversi abituare, impotenti, a tutto ciò. Proprio per questo, ancor più della dovuta sorveglianza del territorio da parte degli organi preposti, scalda e conforta il cuore quando a rendersi protagonisti di belle azioni sono i giovani. Coloro i quali, si spera, possano cambiare in meglio il volto della società. In tal senso, preziosa è la testimonianza del giornalista palermitano Francesco Panasci, recentemente vittima di un tentativo di rapina. Autore e creativo di programmi tv, Panasci racconta a PalermoLive quanto accaduto domenica scorsa alle 9.30 del mattino presso la “Panastudio”, la sua azienda di produzione cine televisiva ubicata in via Crispi.

Francesco Panasci

LA PANDEMIA NON DEVE ESSERE UN ALIBI PER CHI DELINQUE

“E’ la terza volta che provano, senza riuscirci, a scassinarmi lo studio. L’ennesimo episodio di una città ormai allo sbando e per questo bisognosa di maggiori controlli. In tal senso, è sintomatico il fatto che il tentativo di rapina sia avvenuto in mattinata, con tanta gente per le strade. Bisogna intervenire al più presto, affinchè la crisi, acuita dalla pandemia, non diventi quasi un alibi per chi, non trovando un lavoro decide di mettersi a delinquere. Tempi grami ed estremamente complicati lo sono un po’ per tutti, a maggior ragione per le partite iva che, giornalmente, aprono le saracinesche delle proprie attività in un contesto divenuto davvero complicato.” Un danno di non poco conto quello arrecato dai ladri, visto che sostituire la vetrata danneggiata costerà a Panasci ben duemila euro. Una spesa non prevista nel peggiore dei momenti.

UN GESTO ENCOMIABILE

Attenzionare il territorio, mettendo un freno alla delinquenza spicciola dilagante e ai crescenti casi di abusivismo, tanto per fare un esempio, dovrebbe essere ancora più prioritario che colpire chi, causa difficoltà economiche, pur lavorando onestamente non riesce a pagarsi l’assicurazione piuttosto che la revisione dell’auto.” Insomma, un quadro desolante, al quale fa però da contraltare l’atto di grande senso civico, coraggio e responsabilità di M.G, 26enne pronto a cogliere sul fatto i due malviventi intenti a penetrare all’interno degli uffici della “Panastudio”. “Considero encomiabile il comportamento di questo ragazzo. Avrebbe potuto farsi i fatti propri, assumendo quell’atteggiamento tipicamente omertoso che spesso viene affibbiato ai siciliani. E invece, fermando il suo monopattino, ha fotografato i ladri, si è preso le minacce e li ha seguiti fino in via Guardione. Dove, al telefono con le forze dell’ordine, li ha sorpresi mentre erano intenti a ripetere il tentativo di furto presso un’altra attività. Se non merita un premio lui, chi altri.”

Francesco Panasci, in tal senso ha chiesto ad Ottavio Zacco di porre il gesto del giovane all’attenzione del sindaco. “Ho chiesto al primo cittadino un riconoscimento ufficiale a nome della città di Palermo – dichiara  il presidente della commissione consiliare Attività produttive -. Orlando riconosce delle tessere preziose volte a premiare anche gesti come quello del giovane. Ho già inviato la richiesta e aspetto risposte tra domani e lunedì”.

IL RACCONTO DEL GIOVANE EROE

Ma è dalla viva voce di M.G., raggiunto da PalermoLive, che si capisce fino in fondo quanto prezioso sia stato l’atto di denuncia.

È stato un qualcosa che ho sentito dentro e che è venuto fuori in maniera direi automatica – racconta il giovane. Ho lavorato fuori ma amo troppo la Sicilia. Vedere certe cose mi fa rabbia. Gente che fa tanti sacrifici per creare qualcosa di buono non merita di subire danneggiamenti da parte di chi non fa altro che infangare il volto della nostra terra.” E se a pronunciare quel “nostra”, è un giovane nativo di Bolzano, da diciasette anni trapiantato a Palermo, il messaggio non può che assumere ancora più valore. “Sarà anche per via dell’educazione militare impartita da mio padre che lavora nell’arma, fatto sta che assistere a certe ingiustizie mi provoca la più profonda delle indignazioni. Ad un certo punto mi sono trovato al telefono con gli agenti della polizia mentre li seguivo a debita distanza. Grazie al loro intervento uno dei due è stato preso mentre l’altro è riuscito a fuggire”.