Palermo, sequestrati prodotti scaduti e non sicuri pronti per la vendita

Prodotti tecnologici contraffatti, luminarie natalizie senza marcatura CE, cosmetici scaduti e 58.000 mascherine chirurgiche con false certificazioni: tutto ciò era pronto per essere venduto ai cittadini. Elevata una sanzione amministrativa da 63 mila euro all’imprenditore sorpreso in possesso della merce

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Nei giorni scorsi, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo hanno individuato un magazzino in uso ad un imprenditore di etnia cinese non dichiarato alle autorità. Qui erano infatti contenuti oltre 6 milioni di prodotti pronti per essere illecitamente commercializzati.

Ad insospettire le Fiamme Gialle era stato proprio il traffico quotidiano di veicoli commerciali in una strada privata. Da qui l’individuazione del magazzino di quasi mille metri quadri al piano interrato di un condominio sito nel quartiere Oreto. I veicoli commerciali di interesse investigativo facevano dunque giornalmente la spola tra il deposito e un “bazar” per la rivendita al dettaglio in via Lincoln.

Palermo, prodotti scaduti o non sicuri

Raccolti tutti gli elementi, i Finanzieri si sono quindi recati al bazar. All’interno hanno trovato un vero e proprio centro di stoccaggio di prodotti privi di certificazione di sicurezza o per i quali il legale rappresentante dell’impresa non aveva autorizzazione alla vendita.

Le attività ispettive, tra la rivendita e il magazzino, hanno permesso alle Fiamme Gialle di sequestrare numerosi scatoloni. Questi contenevano prodotti contraffatti di noti marchi tecnologici, prodotti da fumo di contrabbando, luminarie di natale prive di marcatura CE che ne certificasse la sicurezza. E, ancora, prodotti cosmetici scaduti nonché 58.000 mascherine chirurgiche accompagnate da false certificazioni. Il tutto era pronto per essere immesso in vendita ai cittadini palermitani.

L’imprenditore è stato quindi denunciato a piede libero per reati di contrabbando, contraffazione e violazione delle norme sanitarie. Elevata, inoltre, una sanzione amministrativa pari a 63. 000 euro per aver posto in vendita prodotti elettronici potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.

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