Palermo, Lorefice sulla nomina dei santi patroni: “Compito esclusivo dell’arcivescovo”

“L’Ordinario diocesano ha il compito di valutare – avvalendosi del parere e del consiglio degli organismi preposti – l’opportunità o meno di concedere patronati particolari, soprattutto se legati a quartieri di una stessa città, essendo questa già affidata ad un Patrono.

parroci

L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha pubblicato un decreto che rende esclusiva la nomina dei santi patroni nei quartieri al vescovo e non alle singole chiese. “Con il decreto di Papa  Urbano VIII del 23 marzo 1630, sono state imposte regole ben definite per l’elezione dei santi tutori, rendendo obbligatoria l’approvazione pontificia. Dalla promulgazione del decreto in poi, la Chiesa non riconobbe i patroni istituiti senza il rispetto della procedura. Il Decreto del 1630 è rimasto in vigore fino alle norme del 19 marzo 1973 di Papa Paolo VI, che hanno semplificato la procedura di elezione conservando, tuttavia, lo spirito del documento seicentesco“.

RICHIAMO PER LE CHIESE

Nessuna nomina arbitraria quindi da parte delle parrocchie dei patroni di quartiere.  “Decisioni in tal senso spettano unicamente all’Ordinario diocesano che ha il compito di valutare – avvalendosi del parere e del consiglio degli organismi preposti – l’opportunità o meno di concedere patronati particolari, soprattutto se legati a quartieri di una stessa città, essendo questa già affidata ad un Patrono. Pertanto, col presente decreto si fa divieto a chiunque – segnatamente a Parrocchie, Confraternite, Comitati, Associazioni – di istituire simili patronati senza esplicita autorizzazione del Vescovo. La presente disposizione ha valore retroattivo per quei casi in cui, senza autorizzazione alcuna, si è proceduto arbitrariamente a tali determinazioni”.

Lorefice ha precisato che questo suo intervento si è reso necessario per “fare chiarezza su alcuni fatti accaduti nella nostra Arcidiocesi“. In particolare su “titoli di patronato attribuiti a Cristo, alla Madonna o ai Santi in alcuni quartieri talora definiti, soprattutto nella città di Palermo, col termine arcaico e desueto di mandamento; locuzione che si presta a non pochi equivoci – suscitando notevoli perplessità“. Il decreto si trova anche sul sito della Diocesi di Palermo.

CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE