Canti, cori e lacrime di gioia: è apoteosi rosanero

L’incubo è finito e quella esplosione di gioia al Barbera prima ed in giro per la città nella lunga notte rosanero riporta le cose la dove devono stare, dove devono essere per storia e per passione. L’apoteosi di ieri notte è l’inizio di un altro capitolo di gloria da scrivere nel libro della storia rosanero

stadio

Quella frase che sa di liberazione e che è l’emblema di uno stato di ebrezza collettiva l’ha pronunciata Giuseppe D’Agostino, speaker del Barbera ieri dopo il fischio finale: il sogno è diventato realtà, il Palermo è in serie B.

Sono passati tre anni, lunghi e difficili. Tre anni in cui dopo l’entusiasmo per la nascita di una nuova società si sono alternati tanti momenti, di tristezza per una inaspettata pandemia, di critiche, spesso gratuite per scelte societarie non condivise, di rabbia per vittorie buttate al vento e per sconfitte inaccettabili.

Tre anni in cui pochi ci hanno sempre creduto ed eroicamente hanno popolato gli spalti del Barbera, derisi e sfottuti da tanti soloni e saccenti che tutto pronosticavano tranne che un simile epilogo. In questo lasso di tempo, che è sembrato una eternità c’è stato un uomo che ha sopportato in silenzio tante, troppe offese. Quell’uomo è Dario Mirri, il primo tifoso rosanero, il presidente, quello che insieme a Di Piazza all’inizio e da solo dopo ci ha sempre creduto.

A lui sono arrivate le scuse anche dagli irriducibili. La promessa è stata mantenuta, ha riportato il Palermo la dove era al momento del fallimento. Quale sarà il futuro lo scopriremo a breve. Quale è il presente lo sappiamo bene. Lo stadio pieno come negli anni d’oro della serie A, i cori, i canti e le lacrime di gioia, che ieri in una notte magica hanno avuto il sapore di una liberazione, di un senso di riscatto sportivo, di un sentimento di rivalsa verso chi frettolosamente ci aveva cancellato.

palermo

Siamo tornati, siamo aquile, siamo in serie B, abbiamo gridato tutti. B come Baldini, il condottiero che a dicembre è arrivato per portare la squadra dove lui sapeva potesse arrivare. Anche per lui una rivincita, una restituzione di quanto tolto diciotto anni fa. Si è preso quella promozione che era stata anche sua nel 2004 e che pochi gli avevano riconosciuto. C’è un karma dunque che ti ridà quello che ti viene tolto e adesso saranno in tanti a pensarci.

Immaginiamo il pensiero della gente che per tre anni ha ripensato ai palloni in campo di Frosinone, alle PEC dei Tuttolomondo ed a tutte le angherie subite. L’incubo è finito e quella esplosione di gioia al Barbera prima ed in giro per la città nella lunga notte rosanero riporta le cose la dove devono stare, dove devono essere per storia e per passione. L’apoteosi di ieri notte è l’inizio di un altro capitolo di gloria da scrivere nel libro della storia rosanero.

CONTINUA A LEGGERE

Palermo, sei in Serie B!