“Ho ritenuto opportuno stabilire che possano essere istituti come Lettori o Accoliti non solo uomini ma anche donne, nei quali e nelle quali, attraverso il discernimento dei pastori e dopo una adeguata preparazione, la Chiesa riconosce “la ferma volontà di servire fedelmente Dio e il popolo cristiano”. Lo scrive Papa Francesco nella lettera che il Santo Padre ha inviato al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria.
Con un Motu proprio, il Papa ha modificato il canone 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico. “Pertanto, dispongo che il can. 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico abbia in avvenire la seguente redazione: “I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti; tuttavia tale conferimento non attribuisce loro il diritto al sostentamento o alla rimunerazione da parte della Chiesa”.
Non è una apertura del Pontefice al sacerdozio femminile, ma un maggior coinvolgimento delle donne in quelli che sono chiamati ministeri non ordinati o laicali. Anzi, nella lettera è ricordato che “Rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale”, come scrisse Papa Woytila nel 1994 nella sua lettera apostolica sull’ordinazione sacerdotale, ma ha aggiunto Bergoglio, “per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva, che ha avuto un senso in un determinato contesto”, adesso evidentemente superato.
Il Lettore assiste il celebrante nella predisposizione dell’ambone, del lezionario e può leggere la Bibbia, ma non il Vangelo; l’Accolito aiuta il celebrante all’altare durante il rito; entrambi partecipano alla processione che precede la messa con gli abiti liturgici propri del ruolo. Di fatto, la decisione di Papa Francesco ratifica una realtà di fatto in molte chiese e le dà una dignità formale, riconoscendo esplicitamente il ruolo sempre crescente delle donne nella vita delle parrocchie.
Il Motuproprio di Paolo VI Ministeria Quaedam riservava soltanto agli uomini questi due ministeri laicali, ma già in occasione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa dell’ottobre 2008 i Padri sinodali auspicavano che il ministero del Lettorato fosse aperto anche alle donne”.
“Offrire ai laici di entrambi i sessi la possibilità di accedere al ministero dell’Accolitato e del Lettorato, in virtù della loro partecipazione al sacerdozio battesimale, incrementerà il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico, del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa”. “La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”, continua la lettera.
“Questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile. La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione. Questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile”