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Pari opportunità, l’Avvocatura italiana si confronta sul tema a Palermo

Pari opportunità nell’ambito dell’Avvocatura ma anche oltre il perimetro della professione forense.
Ecco il tema che animerà la Conferenza nazionale dei Comitati Pari Opportunità degli Ordini degli Avvocati Italiani, in programma a Palermo nei giorni 24 e 25 giugno.
Per due giorni, la Rete Regionale dei Comitati Pari Opportunità degli Ordini degli Avvocati di Sicilia ospiterà tutta l’Avvocatura italiana.
L’obiettivo è avviare un momento di riflessione e confronto, anche in vista del Congresso Nazionale Forense che si terrà il 6, 7 e 8 ottobre prossimi a Lecce.
Le Giornate Siciliane” del 24 e 25 giugno, invece, si terranno negli spazi dei Cantieri Culturali della Zisa.

Dopo il periodo pandemico, riprende il consueto appuntamento annuale dei CPO.
Gli incontri sono rivolti agli avvocati, che matureranno tre crediti formativi per ogni sessione di studio.
A Palermo, si stima una presenza di circa duecentocinquanta tra relatori e ospiti da tutta Italia.

IL RUOLO DEI CPO 

A rendere obbligatoria l’istituzione dei CPO, è stato, nel 2012, l’articolo 25 della Legge nazionale 247, che disciplina l’ordinamento della professione forense.
I Comitati Pari Opportunità hanno il compito di promuovere la parità nell’accesso alla formazione e alla qualificazione professionale.
Il loro ruolo è inoltre orientato alla prevenzione e al contrasto di comportamenti discriminatori legati al genere tra gli iscritti agli Albi forensi.
In Sicilia, nel 2015, su indicazione del Consiglio Nazionale Forense, si è costituita la Rete Regionale dei CPO degli Ordini di Sicilia, che originariamente, includeva i Comitati degli Ordini di Gela, Caltanissetta, Enna e Siracusa.

LE RIFLESSIONI DELL’ AVVOCATA ROSY MUSCIARELLI

Ad aprire i lavori, sarà l’avvocata Rosy Musciarelli.
È lei a ricoprire il ruolo di presidente della Rete Regionale dei CPO di Sicilia, che
rappresenta tutti i Comitati Pari Opportunità presenti presso i Consigli degli
Ordini degli Avvocati della Sicilia, quindici in tutto.

L’avvocata Rosy Musciarelli, presidente della Rete Regionale dei CPO di Sicilia

“I compiti dei CPO sono tanti – spiega – e includono sia azioni interne alla professione che iniziative rivolte all’esterno”.
Tra le prime, figura l’impegno teso al superamento delle disparità nella professione.
Non c’è solo il sessismo: anche le barriere architettoniche, per esempio, rappresentano un ostacolo che penalizza fortemente i professionisti con ridotta capacità motoria.
“Un’attività molto importante tra quelle interne – aggiunge – è la formazione, indispensabile anche per supportare al meglio i clienti vittime di discriminazioni“.
Non meno importanti, ovviamente, sono le iniziative che contribuiscono a rinsaldare il ruolo sociale dell’avvocato, figura professionale focale nella lotta alla violenza di genere.
Un fenomeno che spesso si palesa anche attraverso l’aggressività del linguaggio offensivo.
Senza dimenticare il gender gap, ovvero il divario tra generi legato alla sperequazione sociale e professionale esistente tra uomini e donne.
“Purtroppo – spiega – i Comitati Pari Opportunità non godono di autonomia finanziaria“.
“I CPO – precisa  – dipendono, economicamente, dagli Ordini ai quali appartengono: in tal senso, c’è un vulnus nella legge che li ha istituiti” .
“Pertanto – conclude – grazie davvero a tutti i Consigli degli Ordini degli Avvocati che compongono l’Unione dei Fori Siciliani, e sentitamente al Consiglio dell’Ordine di Palermo, per il grande supporto dato all’iniziativa”.

Published by
Marianna La Barbera