Ci voleva solo lei, quella che, nei secoli scorsi, è stata l’incubo di tutte le pandemie: la peste. Una malattia dalla quale, in verità, gli esseri umani non sono mai del tutto riusciti a liberarsi. Zone particolarmente affollate del pianeta, e con una situazione igienico sanitaria fortemente critica, hanno fatto registrare sovente diversi casi. Quello che semmai sorprende è la notizia confermata proveniente dal Colorado negli Usa. All’inizio di luglio è morta una bambina di dieci anni che aveva contratto la malattia. Ma non è il primo caso di presenza del batterio in questo territorio. Casi di peste negli animali, secondo un recente rapporto delle autorità mediche sono stati confermati in sei contee del Colorado.
Test di laboratorio hanno confermato la malattia nelle pulci nella contea di La Plata, dove viveva la bambina. La notizia è stata diffusa dall’emittente televisiva CBS 4 Denver. La peste è stata rilevata anche nelle contee di San Miguel, El Paso, Boulder, Huerfano e AdamS. le autorità hanno rinvenuto prove dell’esistenza del batterio killer, che arriva agli esseri umani spesso tramite le pulci o con il contatto diretto con animali infetti.
I sintomi includono febbre improvvisa, mal di testa, brividi, debolezza e acuto dolore nei linfonodi dolorosi. Non esiste un vaccino per la malattia, ma può essere trattata con antibiotici se rilevata in breve tempo. Le autorità hanno anche avvertito i residenti di prendere alcune precauzioni nelle aree in cui è presente la peste, tra cui evitare di maneggiare direttamente la fauna selvatica e tenere gli animali domestici lontani da quelli selvatici, in particolare roditori e conigli morti.