Pillola Merck in Italia: a breve la decisione dell’Aifa e del ministero

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ed il ministero della Salute decideranno “in brevissimo tempo l’utilizzo in via emergenziale della pillola anti Covid Molnupiravir”

Aifa e ministero della Salute stanno accelerando la decisione sull’uso della pillola anti Covid prodotta dalla Merck. Questo medicinale sarà un’arma in più per curare dal virus, e prevenire ospedalizzazioni e decessi. La decisione si avrà a breve. Per la decisione finale sarà usata la medesima procedura già seguita con gli anticorpi monoclonali lo scorso febbraio. A dare una accelerazione è stata l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che, alla luce dell’aumento dei tassi di infezione e dei decessi”, ritiene sia necessario fornire “ulteriori orientamenti sui trattamenti per il Covid.

LA SCHEDA DEL MOLNUPIRAVIR, DA SOMMINISTRARE NEI CASI POSITIVI

Il Molnupiravir è una pillola antivirale sviluppata da Merck Sharp & Dohme, in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics. Che è già stato autorizzato nel Regno Unito. Intanto prosegue l’esame dei dati in tempo reale, in vista di una imminente domanda di autorizzazione all’immissione in commercio. La medicina agisce interferendo nella replicazione interna all’organismo del coronavirus. La somministrazione, nei casi previsti, è consigliata il più rapidamente possibile dopo un test positivo, e comunque entro 5 giorni. Secondo le indicazioni “potrà essere prescritta a chiunque sia testato positivo al Covid ed abbia almeno un fattore di rischio legato ad un possibile contagio grave: come l’obesità, cardiopatia, diabete o di un’età superiore ai 60 anni”.

AIFA E MINISTERO STABILIRANNO LE MODALITÀ DI UTILIZZO

Sull’applicazione delle categorie di malati, saranno Aifa e ministero della Salute a stabilire le esatte modalità di utilizzo. Mentre è in corso la revisione più completa, in vista di una possibile autorizzazione all’immissione in commercio, il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell’Ema fornirà “raccomandazioni a livello di Ue nel più breve tempo possibile per aiutare le autorità nazionali a decidere sul possibile uso precoce del farmaco, ad esempio in contesti di emergenza”.