Ponte sullo Stretto, tra proclami politici e studi di fattibilità: stavolta si farà davvero?

Un’idea antichissima che non ha forse mai abbandonato la mente di chi sull’Italia, a vario titolo e in diverse forme, ha governato. L’ultimo studio di fattibilità è stato condotto sotto il governo Draghi, ora il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini rilancia il progetto tra gli obiettivi del governo

ponte sullo stretto

Cavallo di battaglia del centrodestra da decenni, quello del Ponte sullo Stretto di Messina è uno dei motivi tornati in auge nel corso dell’ultima campagna elettorale. Matteo Salvini, ora ministro delle Infrastrutture del neonato governo Meloni, ha già annunciato la priorità del progetto tra i suoi obiettivi. “Se dopo cinquant’anni faremo partire il cantiere e i lavori, sarà un grande passo avanti per l’ingegneria nel mondo”, ha dichiarato. 

E se non manca l’ironia sulla realizzazione del progetto, non mancano neanche le frecciatine di chi pensa che in Sicilia prima che al Ponte si dovrebbe pensare alle strade e ai collegamenti interni. Tuttavia, la realizzazione dell’opera permetterebbe di superare alcune delle difficoltà poste dall’insularità e questa è una delle ragioni che sostengono la “promessa” elettorale finora mai realizzata. Nel 2005 il governo Berlusconi aveva visto addirittura l’aggiudicazione dell’appalto con un bando internazionale vinto da un’impresa italiana; tuttavia il Ponte sullo Stretto non ha poi visto la luce.  

Ponte sullo Stretto, gli albori di un sogno

Nonostante la costante riproposizione in tempi moderni, l’idea di un collegamento tra la Sicilia e la penisola italiana è molto antica. Forse gli unici a realizzarla davvero furono gli antichi romani: Plinio il Vecchio racconta infatti della costruzione, sotto il console Lucio Cecilio Metello, di un ponte fatto di barche e botti. Era il 251 a. C. e la rudimentale “infrastruttura” serviva a trasportare i 140 elefanti da guerra catturati ai cartaginesi durante la prima guerra punica. Animali mastodontici e mai visti a quell’epoca dalle nostre parti.  

L’idea si rintraccia più volte tra i sentieri della storia e anche Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, nel 1840 pensò al Ponte sullo Stretto. Architetti e ingegneri furono incaricati del progetto ma il costo era davvero alto per le casse del Regno. L’idea non era tuttavia così isolata. Nel 1870 si pensò ad una sorta di via sottomarina, proposta dall’ingegnere Carlo Alberto Navone, mentre si deve al patriota Giuseppe Zanardelli, nel 1876, la celebre asserzione: “Sopra i flutti o sotto i flutti, la Sicilia sia unita al Continente”. 

Lo studio di fattibilità

Un elemento con cui sia antichi che moderni dovettero tuttavia confrontarsi è l’alta sismicità della zona su cui il Ponte dovrebbe sorgere.

Uno studio condotto sui fondali marini dello Stretto di Messina e sulla sismo-tettonica dell’area, diffuso nel 2021, ha rivelato infatti per la prima volta il posizionamento della possibile faglia da cui ebbe origine il terremoto del 1908. Si trattò di un sisma devastante, che causò la morte di ben 120mila persone tra Sicilia e Calabria, e che ad oggi costituisce la più grave catastrofe naturale in Europa per numero di vittime, a memoria d’uomo. È inoltre indicato come il disastro naturale di maggiori dimensioni che, in tempi storici, abbia mai colpito il territorio italiano.

Ad occuparsi dello studio furono il Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, il Center for Ocean and Society-Institute of Geosciences dell’Università di Kiel, in Germania, e l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Pubblicato sulla rivista internazionale Earth-Science Reviews, reca il titolo “The Messina Strait: Seismotectonic and the Source of the 1908 Earthquake”.

Lo studio ha stabilito che la struttura che corre lungo l’asse dello Stretto è individuabile a circa 3 chilometri dalle coste della Sicilia. Alla latitudine di Messina, la spaccatura si dirige verso Est e penetra nell’entroterra calabro. Secondo le relazioni lunghezza-magnitudo, la faglia sarebbe in grado di scatenare terremoti di magnitudo 6.9.

Ponte sullo Stretto, verso la realizzazione?

Nel corso degli anni sono stati diversi i progetti relativi al Ponte sullo Stretto di Messina avanzati ma mai giunti alla realizzazione. Come si diceva, nel 2005 l’allora governo Berlusconi aveva persino visto la Webuild candidarsi alla costruzione. Un’opera che avrebbe impiegato 118.000 persone. Un progetto da 2,9 miliardi di euro.

Per ultimo il governo Draghi, nel 2021, aveva ripreso il tema affidando alle Ferrovie dello Stato un nuovo studio di fattibilità. La relazione, presentata il 4 agosto 2021, aveva dato indicazioni sia per un ponte a campata unica sia per uno a più campate.

Adesso non resta che vedere le mosse sull’annosa questione del Governo appena insediatosi. Certo è che immediatamente dopo la vittoria alle elezioni del 25 settembre, anche il Presidente della Regione Renato Schifani ha assunto una posizione chiara sul tema. Intervistato dal Corriere della Sera, aveva infatti affermato sul Ponte: “Era cantierabile e stavano partendo i lavori, ma il contratto fu rescisso dal governo Monti, con 700 milioni di penale richiesta. Il progetto c’è. E siamo tutti d’accordo. Ho parlato anche con il presidente della Calabria, il mio amico Roberto Occhiuto”.

 

Fonte foto: Adnkronos

 

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