Ammontano a 15,3 milioni i fondi comunitari stanziati per una serie di interventi volti a prevenire gli allagamenti nelle zone di Partanna-Mondello e in alcune aree di Ciaculli e Croceverde; tuttavia, dell’effettivo svolgimento dei lavori non si ha ancora alcuna notizia.
Le convenzioni sottoscritte tra il Comune di Palermo e la Regione Siciliana sono due. Il primo intervento avrà il costo di 3,5 milioni di euro, il secondo di 11,8 milioni. Si tratta di lavori di una certa entità, quanto mai necessari per il benessere e la sicurezza dei cittadini. Saranno finanziati tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020; ciò vuol dire che entro il 2023 i lavori dovrebbero essere completati. Responsabile dell’esecuzione e della progettazione degli interventi è il Comune di Palermo.
In merito alla questione Fabrizio Ferrandelli, leader di Più Europa, ha presentato oggi, 13 luglio, un’interrogazione consiliare per conoscere i progetti e le tempistiche dei lavori.
Raggiunto da Palermo Live spiega: “Ritengo queste opere strategiche, e lo dice uno che è stato vittima proprio un anno fa di un allagamento nel quale non solo ha perso la macchina, ma rischiava di perdere le proprie figlie. Ritengo che sulla disponibilità di queste somme non si debba perdere tempo. Anche sull’appalto dei lavori e, quindi, sulla realizzazione di tutte le infrastrutture; anche perchè stiamo parlando sia di Mondello, ma anche della zona di Ciaculli, dove il disastro idrogeologico ha creato danni”.
“Siccome non conosciamo i tempi – prosegue -, abbiamo chiesto agli uffici amministrativi e tecnici di conoscere sia i progetti che sostanzialmente l’avvio della procedura; perchè dubito che ancora ci sia qualcosa di fermo”.
Il timore è che le tempistiche possano non essere adeguatamente rispettate e, di conseguenza, si possa incorrere nella perdita dei fondi preziosi per tali operazioni di messa in sicurezza da eventuali allagamenti. “Già lo viviamo in città – commenta Ferrandelli -. In via Belgio, dove non si tratta di lavori di questa entità, eppure stiamo vedendo che i cantieri non chiudono con celerità. Quindi, prima iniziamo, prima consegniamo, prima evitiamo di perdere somme”.
“Il rischio è che non presentiamo la progettazione adeguata e che magari rischiamo di perdere le somme perchè non abbiamo avviato le procedure nei tempi previsti”, conclude. Si attendono dunque adesso ulteriori notizie da parte dell’Amministrazione; il tempo massimo è di 30 giorni a partire dalla presentazione dell’interrogazione stessa.