Università di Palermo come produttrice di vaccini? Il neo Rettore Massimo Midiri mette a disposizione della collettività il centro universitario palermitano. Una risposta indiretta anche alla proposta del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha candidato l’isola come hub di produzione di vaccini.
«L’Università di Palermo è per vocazione impegnata nella ricerca per il progresso delle conoscenze, il miglioramento della qualità della vita e per la tutela della salute. E’ a disposizione, con tutte le sue competenze e le sue conoscenze in materia, per contribuire alla produzione di vaccini. Il nostro “ATeN – Advanced Technologies Network Center”, centro di ricerca e sviluppo nel settore delle Biotecnologie applicate alla salute umana è un punto di riferimento fondamentale per nuove idee progettuali e attività di trasferimento tecnologico. Ha tutto ciò che serve per essere protagonista in questo contesto“. Comprende quindici laboratori dislocati su 3 mila metri quadrati di superficie e dotati di circa un centinaio di attrezzature.
Una struttura moderna che colloca Unipa in una posizione di rilievo internazionale nella scienza. “ATeN può infatti contare su una disponibilità strumentale all’avanguardia, che comprende una camera bianca di 100 metri quadri, in cui è possibile lavorare in un ambiente a contaminazione controllata; due bioreattori, uno da 20 e l’altro da 200 litri; su una competenza scientifico tecnologica e una efficienza produttiva di eccellenza. È stato generato un brevetto, registrato da Abiel s.r.l., spin-off accademico dell’Università di Palermo, per la produzione per molecole specifiche espresse in vettori all’interno di batteri. UniPa occupa una posizione di rilievo nel panorama nazionale e internazionale della scienza.
“Appoggiamo convintamente la candidatura della Sicilia a hub di produzione dei vaccini del Mediterraneo proposta dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci alla Ministra Carfagna. Ribadiamo di voler fare la nostra parte. Siamo pronti ed immediatamente disponibili con tutte le nostre risorse, a maggior ragione in questo momento storico, in cui la pandemia ha ancora ulteriormente evidenziato la basilarità dei vaccini e l’impegno necessario per soddisfare il fabbisogno della loro produzione“.