“L’approvazione al Senato dell’emendamento al Dl Reclutamento che consente la proroga al 2022 dei contratti dei quasi 5000 lavoratori Asu siciliani è una buona notizia, ma non bisogna sprecare questa occasione. – Affermano in una nota congiunta di Nicola Scaglione, Cisal Sicilia e Giuseppe Badagliacca, Csa-Cisal. Il Governo nazionale e quello regionale usino questi mesi per trovare una soluzione definitiva alla stabilizzazione dei precari e chiudere una vicenda che si trascina da troppo tempo. Dal Governo regionale ci aspettiamo quindi l’immediato ripristino delle somme per gli Asu, inspiegabilmente ridotte, o saremo pronti alla protesta”.
La Regione Siciliana ha competenze sugli Asu siciliani. – Dichiara a Palermo Live Barbara Gambino, lavoratrice e portavoce dei dipendenti ASU -. Tra l’altro è già intervenuta con l’articolo 36, con tutti i problemi che ne sono derivati, ossia l‘impugnativa da parte del Consiglio dei ministri. Non c’è la copertura a Regime, come la legge prevede, per questi 4571 lavoratori impegnati nella Regione, negli Enti Locali nelle Asp.
La proroga era il minimo che noi lavoratori ci potevamo aspettare, non avendo ottenuto nè integrazione oraria ne stabilizzazione, come era previsto dall’articolo 36 – Prosegue -. Peraltro a febbraio 2022 noi lavoratori ASU dei beni culturali raggiungiamo i fatidici trentasei mesi previsti dalla riforma Madia in utilizzazione diretta alla Regione Siciliana. Pertanto se la Regione non si muove nei nostri confronti partirà un’azione legale collettiva“.